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Tpl, gli studenti richiamano Trenitalia e Tiemme

Dopo l'assenza alla riunione con la Consulta degli studenti e l'Amministrazione provinciale, la richiesta di prendere in considerazione le richieste

Un bus Tiemme (Foto di archivio)

La Consulta Provinciale degli Studenti di Livorno chiama a raccolta gli enti appaltatori del Trasporto pubblico locale e le rappresentanze cittadine per parlare di miglioramento del sistema di trasporti, ma mancano all'appello Trenitalia e Tiemme.

"Giovedì 18 febbraio abbiamo partecipato, come Consulta Provinciale degli Studenti, alla riunione organizzata dall’Amministrazione Provinciale per discutere la nostre proposte in merito all’efficientamento del Tpl e purtroppo, nonostante il nostro invito rivolto a tutte le aziende coinvolte nella gestione del Tpl sul territorio provinciale, abbiamo dovuto constatare che solamente la Ctt Nord ha risposto all’appello. - hanno fatto sapere dalla Consulta degli studenti - Assenti infatti Trenitalia, gestore dei trasporti ferroviari delle tre linee che insistono sul nostro territorio, e Tiemme, gestore del trasporto su gomma della zona della Val di Cornia: un fatto grave, con ripercussioni non solo su noi studenti ma su tutta la cittadinanza, considerando l’importante ruolo che le società svolgono nella gestione del servizio di trasporto".

"Siamo fermamente convinti che le aziende che gestiscono i trasporti pubblici non possano venire meno alla loro missione primaria, fornire alla cittadinanza un servizio pubblico efficiente, e per farlo non possono prescindere dall’ascolto delle istanze della cittadinanza con particolare attenzione verso quelle degli studenti: prima che clienti siamo persone e abbiamo diritto ad un trasporto pubblico che rispecchi le nostre reali necessità. - hanno commentato - La scarsa efficienza dei trasporti pubblici ha enormi ripercussioni ambientali e sociali, quali il sempre maggiore utilizzo dei mezzi privati, con il conseguente aumento dell’inquinamento, nei casi dei ceti maggiormente abbienti o le ore di attesa facilmente evitabili alle fermate/stazioni nei casi dei ceti più fragili. In ogni caso è una conseguenza comune il totale abbandono della cultura del mezzo pubblico e riteniamo che sia assolutamente inaccettabile".

"Ribadiamo perciò la nostra richiesta a Trenitalia e a Tiemme di non lasciare cadere inascoltato il nostro appello e - hanno concluso - di aprire un dialogo per valutare un graduale efficientamento del servizio che lo renda veramente pubblico, a portata di tutti".