Cronaca

Traffico di rifiuti, "Rimateria estranea ai fatti"

Chiuse le indagini sul traffico illecito di rifiuti pericolosi che avrebbe coinvolto, secondo gli investigatori, anche la discarica di Piombino

Rimateria ha ribadito la sua estraneità a seguito della chiusura dell'inchiesta sul presunto traffico illecito di rifiuti pericolosi che ha coinvolto il centro Italia, con un sistema che secondo gli investigatori partiva da Cuneo, La Spezia, Chieti, Bologna, Prato, per poi raggiungere Livorno. 

L'indagine è iniziata nel 2015 e si è protratta fino al dicembre del 2017, quando sono scattati gli arresti e i sequestri (leggi qui sotto gli articoli correlati). Con la chiusura delle indagini ad oggi sono 33 gli indagati.

Da Livorno i rifiuti all'interno della Lonzi e Ra.Ri, cambiando il codice di provenienza e trasformando i rifiuti da pericolosi a non pericolosi, avrebbero poi raggiunto le discariche Rea di Rosignano e Rimateria a Piombino. Un iter, secondo la ricostruzione degli investigatori, mirato a risparmiare sui costi di smaltimento rifiuti.

A Piombino la società che gestisce la discarica Rimateria "ha preso atto della chiusura delle indagini sul traffico di rifiuti e altri reati che avrebbero avuto il loro fulcro in due aziende di Livorno e che, secondo la ricostruzione dell’accusa, coinvolgerebbero anche la discarica piombinese", ha riferito in una nota ribadendo "di aver sempre rispettato le procedure ed è certa di poter dimostrare, anche nell’eventualità di un rinvio a giudizio, la correttezza del proprio operato. A questo riguardo ricorda di aver sempre effettuato i controlli secondo le autorizzazioni di legge e le prescrizioni ricevute dalle autorità competenti".

"Nel confermare l’estraneità dell’azienda ai reati ipotizzati, - conclude la nota - Rimateria conferma ancora una volta la propria piena fiducia nella magistratura".