Attualità

Trent’anni di Bagnetti a Salivoli

Su #tuttoPIOMBINO Gordiano Lupi racconta la magia di un luogo simbolo del quartiere piombinese

Il 21 giugno saranno trent’anni tondi tondi. Trent’anni di Bagnetti a Salivoli, grazie alla famiglia Caramante. Si farà festa grande con musica dal vivo fino a tardi, ma dovremo attendere domenica 29, per rispettare concomitanze importanti come il solstizio d’estate e un evento al porto turistico. E allora come sempre te ne vai una mattina di giugno sulla spiaggia di Salivoli, che frequenti da quando hai l’età della ragione, dove ricordi che tuo padre ti portava al mare sulla canna d’una vecchia Legnano di colore nero. È proprio qui che incontri Paolo Caramante per ripercorrere una storia di passione e amore ma anche di lungimiranza e intraprendenza che risale ai primi anni Novanta, quando di turismo a Piombino parlavano soltanto i commentatori più avventati. La famiglia Caramante è il simbolo di Salivoli fin dai tempi di nonno Francesco, che negli anni Cinquanta noleggiava piccole barche da pesca e gozzi in legno, poi è stata la volta di Gennaro, nato in una casa affacciata sulla spiaggia, fidanzato con Carla Decembriniin tempi lontanissimi, un amore inossidabile, durato sessant’anni. Proprio loro, una volta terminato il lavoro di Gennaro in Magona, si fecero venire l’idea di aprire il primo stabilimento balneare cittadino. Era il 21 giugno del 1995, ricorda Paolo con precisione, perché proprio in quel giorno nacque il figlio Pietro, che fa parte dell’azienda familiare insieme alla moglie Cristiana Magrini. Un duplice evento importante, ché i Bagnetti sorgono come attività quotidiana di noleggio ombrelloni per poi diventare un vero e proprio piccolo stabilimento, il primo, soprattutto il solo situato in un arenile praticabile da tutti, anziani e bambini compresi, vista l’agile discesa al mare. Non è un’intuizione da poco quella della famiglia Caramante, che anticipa di alcuni anni la nascita del porto turistico, un bagno che nei primi anni lavora solo con clienti piombinesi, ma che con il tempo vede un sensibile incremento turistico. “Adesso tra gli ombrelloni si sente parlare non solo milanese e fiorentino, ma anche olandese, tedesco, francese e spagnolo. Vengono turisti da ogni parte d’Europa, molti dormono al Park Albatros, altri nei residence cittadini, anche nel quartiere di Salivoli”, dice Paolo con orgoglio. Fare turismo a Piombino passa anche da queste piccole cose, che non vengono sovvenzionate da nessuno, solo dalla buona volontà di chi lavora e che dal niente ha inventato un’azienda capace al tempo stesso di fare utili e rendere un servizio alla città. Ecco quindi che apre il bar, costruito insieme alle cabine in una porzione di bagno acquistata con i soldi della liquidazione di Gennaro, per poi partire con la spiaggia attrezzata non appena vengono tolte le alghe da un arenile tormentato dalla furia invernale del libeccio e da violenti sciroccate. Quest’anno, causa ritardi imputabili alla pulizia della spiaggia e (soprattutto) a un parcheggio occupato dai lavori, il bagno ha aperto i battenti soltanto a giugno, ma la buona stagione è amica della famiglia Caramante che non si arrende di fronte alle difficoltà. Da qualche tempo a questa parte è venuto a mancare il sostegno di mamma Carla, sempre in prima fila a pulire la spiaggia e a riordinare ombrelloni e sdraio, sepolta nel suo mare, dopo una cerimonia semplice e toccante celebrata nel Golfo di Salivoli, a bordo di alcune imbarcazioni, un funerale laico che ha ricondotto una donna di mare nel luogo ideale dove riposare in pace. I Bagnetti di Salivolivanno avanti. Paolo, Cristiana e Pietro sono i continuatori di una tradizione marinara che guarda al futuro di una Salivoli moderna ma rispettosa delle tradizioni e dei ricordi. A loro si sono aggiunti Paolo Marconi e Susak Molinero che hanno regalato alla spiaggia un’attrazione nuova con la Scuola di Sup, uno sport legato al mare che sta prendendo campo. Proprio quest’anno ha preso il via - con molte adesioni - anche un Comitato Pro Salivoli, che non si prefigge scopi polemici o politici, ma si propone di mettere in evidenza le problematiche da risolvere per migliorare l’unica spiaggia cittadina praticabile da bambini e anziani senza alcuna difficoltà. E poi questo è un luogo magico, basta chiudere gli occhi per un istante, affacciato da un tavolo del bar, oltre le fila di ombrelloni azzurri, per immaginare la palafitta di Romano e ascoltare le note di un juke-box che diffonde musica dalla terrazza del Nastro Azzurro.