Cronaca

Troppi dubbi sulle morti di Villamarina

Il tribunale del riesame ha spiegato perché ha annullato l'ordinanza di arresto dell'infermiera accusata della morte di 14 pazienti

Gli indizi, indicati nell'ordinanza del gip di Livorno con cui l'infermiera Fausta Bonino è stata arrestata per la morte di 14 pazienti, non sono connotati da gravità, precisione e concordanza. Così il tribunale del riesame ha motivato la sua decisione di scarcerare l'infermiera del reparto di rianimazione dell'ospedale di Piombino.

L'infermiera è stata accusata di aver somministrato dosi eccessive di eparina, tanto da causare la morte per emorragia di alcuni pazienti. Ma, secondo il Riesame, tale riscontro può essere verificato solo su quattro pazienti in riferimento agli esiti delle analisi e alle valutazioni di carattere medico. Per gli atri otto decessi, però, non vi sarebbero riscontri ematochimici che confermino la somministrazione fuori misura di eparina. Ma il quadro attorno alla morte di 14 pazienti è tutt'altro che chiaro.

Le intercettazioni telefoniche, inoltre, sono state ritenute irrilevanti. "Le intercettazioni telefoniche - ha scritto il riesame - completerebbero, secondo il gip, il quadro accusatorio rivelando un soggetto volto a carpire gli esiti delle indagini e a condizionarle. In realtà da tali intercettazioni traspare a momenti un senso di impotenza, la sensazione di accerchiamento, la rabbia per essere stata sacrificata dalle colleghe".