Politica

Turismo e le seconde case frutto della variante

"Il turismo non è nella testa della maggioranza dei cittadini ed in particolare di chi li governa", Luigi Coppola sugli effetti della variante

Luigi Coppola

La vicenda della variante di Poggio all'Agnello si sta discutendo su diversi fronti, quello amministrativo, quello politico e quello turistico. Sì, perché dietro ogni linea politica e ogni scelta amministrativa c'è una ripercussione sul territorio che nell'ultimo periodo sta tendano una conversione al turismo.

Sull'argomento è più volte intervenuto Luigi Coppola, tra le fila dell'Udc e addetto ai lavori. "Qualcuno sostiene che per difendere le strutture ricettive in crisi si debba intervenire con strumenti fra i quali l'opzione di vendere parte del patrimonio immobiliare a privati come civili abitazioni. Le seconde case sono il primo nemico delle strutture ricettive, che in alcune realtà sono una vera e propria minaccia, entrando nel mercato come strumento destabilizzante". 

Tutto legittimo, sì, ma secondo Coppola non sono funzionali al sistema turismo inteso come offerta di soggiorno e servizi. Ma c'è dell'altro.

"Piombino è una città a vocazione industriale ed il turismo non è nella testa della maggioranza dei cittadini ed in particolare di chi li governa, che sopravvive ancora con gli schemi del passato. - ha aggiunto Coppola - In effetti l'area urbana, a parte poche centinaia di metri fra centro storico e Salivoli, presenta un'urbanistica brutta e degradata. L'area extraurbana ha prodotto un'economia turistica grazie allo sforzo di privati, mai sostenuti dall'ambito amministrativo, il quale talvolta se si è mosso lo ha fatto con logiche strumentali e fortemente discutibili. La sentenza del Tar ha messo a nudo la debolezza di un sistema, ma soprattutto l'incompetenza in uno dei settori più importanti del paese caratterizzandone il percorso con scelte tutt'altro che lungimiranti".