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Serve un accordo anche per l'indotto

Questa la richiesta dell'Ugl per la tutela dei lavoratori dell'indotto. Per gli appalti per pulizia e ristorazione non c'è il contratto di solidarietà

I lavoratori dell'indotto durante uno sciopero

"Occorre che la Regione convochi un tavolo specifico per le problematiche dell’indotto, al fine di raggiungere un unico accordo sugli ammortizzatori, la formazione e le altre forme di tutela previste e da prevedere anche per questi lavoratori", così la coordinatrice regionale dell'Unione Generale del Lavoro Terziario Sabrina Nigro è intervenuta facendo riferimento agli incontri intercorsi tra aziende e istituzioni che non sono mai arrivati a un punto di arrivo.

E' vero, la situazione è molto complessa data la diversa tipologia contrattuale e la disomogeneità normativa sull'applicazione degli ammortizzatori. "Per quanto riguarda gli appalti delle pulizie civili e della ristorazione, per i quali abbiamo firmato accordi per la cassa integrazione, - fa sapere - purtroppo l’ammortizzatore rimarrà attivo fino a giugno 2017 in virtù della solidarietà della committente Aferpi. Ma per queste lavoratrici non è stato possibile aprire i contratti di solidarietà, economicamente più vantaggiosi, ma solo cassa integrazione con l’attuale normativa che prevede durata e trattamento economico inferiori". 

Per l'Ugo avere altri 24 mesi di ammortizzatori è un diritto per chi appartiene all'indotto e per questo viene chiesto "un accordo e un intervento specifico della Regione affinché, come area di crisi complessa, sia garantito a tutte le categorie dei lavoratori lo stesso trattamento in attesa della ripresa lavorativa che, pur volendo essere ottimisti, non potrà certo avvenire a giugno 2017". 

A questo va ad aggiungersi l'incerto scenario dei lavoratori di Edison ed Elettra. "Piccoli numeri, lo sappiamo bene – ha concluso – ma numeri che per noi sono sempre state persone di pari dignità e con lo stesso diritto di essere tutelate".