Lavoro

"Non aspettiamo Jindal a tempo indeterminato"

A una settimana dall'incontro al Mise l'Ugl chiede novità dall'azienda. Critici sulle nuove lavorazione di acciaio al piombo

"Dopo l'incontro a Roma, al Mise, del 16 Gennaio scorso, avevamo appreso, con favore e con ottimismo, la notizia che Jindal avrebbe presentato il piano industriale entro una settimana, anche in virtù degli sconti sul costo dell'energia che il Governo ha confermato. Mentre aspettavamo il Piano Industriale siderurgico, non solo il Piano Industriale non è arrivato, ma è ripartita la sperimentazione di lavorazione di acciaio al piombo". E' l'Uglm a sottolineare questi tre aspetti considerate le. notizie emerse dall'ultimo incontro al Mise sulle questioni dello stabilimento siderurgico piombinese (leggi qui sotto gli articoli correlati).

"Per il Piano Industriale si dice che sia necessario attendere la conformazione del nuovo Management. Siamo sbalorditi, per usare un eufemismo. Prima sembrava che il problema per il Piano Industriale fosse il costo dell'energia. - hanno evidenziato - Ora il problema sembra essere il nome di qualche Manager? Intanto si riparte con la lavorazione al piombo. Ugl vorrebbe sapere, a questo punto, a che gioco stia giocando la Multinazionale indiana. Quanto tempo ancora i lavoratori dovranno aspettare per sapere se esiste un Piano Industriale che dia un futuro a loro, alle loro famiglie e ad una città intera? Non sono stati sufficienti 18 mesi? Forse si sta sfruttando al massimo quello che resta degli impianti, senza avere una visione per il futuro?".

Per quanto riguarda la lavorazione al piombo Ugl ha ribadito la sua "totale contrarietà perché si tratta di una lavorazione potenzialmente pericolosa. In una azienda dove ci risulta scarseggino addirittura le tute, le scarpe antinfortunistiche e gli indumenti protettivi, si sperimenta una lavorazione di quel tipo?", hanno sottolineato.

"Basta rinvii, basta ricatti, basta lavorazioni pericolose. Non c'è ad oggi uno straccio di Piano industriale, il Governo ne tragga le giuste conseguenze. - e concludono - Si inizi a pensare ad uscite volontarie con incentivi economici, come è stato fatto a Taranto. Si inizino urgentemente le bonifiche del Sin. I lavoratori di Piombino non possono permettersi di aspettare Jindal a tempo indeterminato.
Se non ci saranno altre novità importanti l'era Jindal a Piombino può considerarsi conclusa".