Politica

Al Mise per un pugno di mosche

Quello di giovedì è stato un incontro interlocutorio che ha rimesso al centro le questioni legate alla Magona e alla 398, ma ancora nulla da fare

L'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico di giovedì 17 marzo è stato un altro incontro interlocutorio. Così è stato definito da Un'altra Piombino che tira una linea sull'ancora nulla di fatto sulla 398 e sul tema energetico. Per la lista mancherebbe una politica attiva che esiga rispetto degli accordi e accorci i tempi per i fatti; e un intervento deciso del Governo dovrebbe essere il primo passo. 

"Piombino vuol sapere se ripartirà la siderurgia e quali prospettive concrete ci sono per l’indotto che soffre una situazione drammatica. - si legge in una nota - Rebrab ha avuto la disponibilità di 65 milioni di euro: buona notizia, certo, ma si parlava di 600 milioni di euro solo per Aferpi e 270 milioni di euro per il progetto agro-industriale e la logistica. Ancora non sappiamo niente del forno elettrico e per l'agro-industria non c'è ancora nessun progetto. Per Arcelor Mittal Magona non c'è futuro senza investimenti e innovazione. L’azienda chiede che il prezzo dell’energia sia uguale alla concorrenza e la possibilità di utilizzare ancora la solidarietà, ma non basta. Ci vuole anche un piano di rilancio dello stabilimento proprio per rendere migliore quello che ci fa stare sul mercato: la qualità e l’innovazione".