Lavoro

Col piano Unicoop Tirreno si temono gravi ricadute

Filcams Cgil ha confermato lo stato di agitazione. Alla preoccupazione del sindacato si aggiunge quella di Sinistra Italiana in Toscana

La sede di Unicoop Tirreno a Riotorto

L’incontro nazionale con il Direttore Generale e il direttore del personale di Unicoop Tirreno non ha avuto l’esito atteso. Lo si apprende da una nota della Filcams Cgil Nazionale avvallando la preoccupazione già esternata dalla Filcams Cgil dei territori di Livorno e Grosseto e confermando lo stato di agitazione (leggi l'articolo correlato).

E nel merito sono entrati i coordinatori regionali di Sinistra Italiana Daniela Lastri e Marco Sabatini, esprimendo solidarietà ai lavoratori.

“Siamo fortemente preoccupati per quanto emerso dal tavolo nazionale tra sindacati, direttore generale e direttore del personale di Unicoop Tirreno. L’accordo di maggio alla cui base c’era un patto di salvaguardia occupazionale è stato completamente disatteso. - hanno detto - Il piano industriale avrà delle conseguenze pesanti visto che è stata confermata la terziarizzazione della logistica e dei reparti pescheria, una sperimentazione che potrebbe venire estesa ad altri punti vendita e reparti. La Toscana ha già pagato con la chiusura dei negozi via Frank a Livorno e al porto di San Vincenzo, oltre all’annunciato ridimensionamento dell’Ipercoop sempre a Livorno. Anche se altre chiusure sono state scongiurate, il futuro di troppe persone rischia di essere incerto: per questo - hanno concluso - rinnoviamo l’invito alle istituzioni a scendere in campo senza indugi a fianco di dipendenti e sindacati che hanno confermato lo stato di agitazione”.