Politica

“Riaprire la discussione sull’amianto”

L’appello dell’Unione sindacale di base a Piombino che chiede l’impegno della politica in vista delle prossime elezioni

L’Unione sindacale di base a Piombino chiede di riaprire la discussione sull’amianto in vista delle Politiche 2022.

“Dato che si sono presentati per le elezioni del 25 settembre 98 partiti con 101 simboli, noi di Usb chiediamo di riaprire la discussione sull'amianto con la proposta di modificare o fare una nuova legge sulla continua presenza di amianto in molti siti industriali italiani perché nessun partito prende a carico questa vicenda. - si legge in una nota firmata da Usb Piombino - L'amianto è una forte causa di mortalità nel nostro paese, e nessuno riesce a provare a modificare la legge del 2003 o di farne una nuova. Di amianto si muore, e soprattutto non si guarisce".

“Facciamo un esempio concreto come di Piombino, nella fabbrica siderugica ora di Jsw sono iniziati gli smantellamenti di impianti e capannoni vecchi di più di oltre 50 anni dove sono presenti polveri di tutti i tipi, da quelle refrattarie di ferroleghe calce e dove c'era la presenza di alto calore, è sempre esistito l'amianto in quei materiali, quindi bisognerebbe accelerare le bonifiche in tutta sicurezza, altrimenti la striscia delle vittime inevitabilmente si allungherà nel tempo. Seppure dovessimo svegliarci domani mattina liberi dall’amianto, il che sarebbe una vera e propria utopia, dovremmo attendere ancora diversi decenni affinché l’asbesto smetta di mietere vittime: ci sono patologie, come il mesotelioma che possono dare i primi sintomi anche a distanza di 30-40 anni. - hanno proseguito - Ci sono lavoratori che hanno lavorato in impianti anche per mesi e il rischio è altissimo di malattia, e per bonificare non basta un cartello con scritto attenzione amianto. Andrebbe rivista tale normativa ed estesa la possibilità per chi è ed è stato esposto a tale sostanza fino ad oggi e oltre. Usb prova a sollecitare i vari partiti per una proposta di legge concreta e fattibile”.