Lavoro

Usb Piombino, "sarà un primo maggio amaro"

L'Unione sindacale di base chiede al Governo il cambio di rotta per una maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro

"Sarà un primo maggio amaro, con rabbia, ma soprattutto con il pensiero rivolto al lavoratore morto a Livorno. - così l'Unione sindacale di base Piombino ha esordito in una nota - Quella degli omicidi sul lavoro è una strage continua a cui occorre rispondere chiamando i lavoratori alla mobilitazione. Di fronte alla totale assenza di prevenzione e alle nefaste leggi che hanno deresponsabilizzato i datori di lavoro, ridotto la possibilità di effettuare controlli da parte degli organi ispettivi, con personale ormai ridotto al lumicino, alle ridottissime risorse economiche che lo stato destina ai servizi di prevenzione delle Asl, spesso anch’essi privi di personale, alle folli regole che impediscono lo sciopero in settori importanti del mondo del lavoro anche in presenza di questi gravi fatti, i lavoratori non possono che reagire additando i veri responsabili di queste stragi". E' al Governo che si riferisce l'Usb chiedendo un vero e proprio cambio di rotta.

"Chiediamo al parlamento di fermare la strage e modificare le leggi liberticide che la consentono e di riconsegnare il diritto di sciopero a tutti i lavoratori e alle lavoratrici. - hanno concluso -Chiediamo al parlamento di finanziare la prevenzione e i servizi ispettivi, stanziando adeguate risorse economiche ed assumendo il personale necessario nei servizi di igiene e sicurezza del lavoro delle Asl e presso gli ispettorati".