RIGASSIFICATORE

Incendio traghetto, "valutare rischi per la città"

Dopo l'incendio a bordo del traghetto nel porto di Piombino, i comitati chiedono spiegazioni ed esprimono presenza

Dopo l'incendio a bordo del traghetto di Corsica Ferries diretto all'Elba, avvenuto nel porto di Piombino, il.Comitato Salute pubblica, il Gruppo Gazebo 8 giugno, il Comitato Liberi insieme, il Comitato La Piazza, Rete No gas-No Gnl intervengono per manifestare nuovi la loro preoccupazione per la presenza nello stesso porto della nave rigassificatrice.

"In porto in contemporanea a poca distanza c'era il rigassificatore e affiancata la metaniera di turno. Una situazione difficile comunque, ma molto più allarmante a causa della vicinanza con un impianto di rigassificazione in attività", scrivono i comitati.

"Forse per questo si è visto l'imponente spiegamento di forze dei vigili del fuoco e delle ambulanze, che ringraziamo? O forse perché non esistono in quel porto vie di fuga? - chiedono i comitati - O forse perché le procedure del piano di evacuazione prefettizio non sono state ancora approvate e dunque non esistono? Riconosciamo la professionalità degli operatori e grazie al cielo che lo sono, perché l'evacuazione dei passeggeri e dell'equipaggio è stata affidata a loro e ai vari piani di sicurezza, dato che altro non c'è".

"Sarà la magistratura a chiarire la gravità dell'incendio, ma gli incidenti accadono, e accadono anche le tragedie, sulle quali poi si sprecano ipocrite lacrime. - aggiungono - Il solito allarmismo dei Comitati, diranno quelli che amano tanto il rigassificatore. Invece noi aggiungiamo un elemento: con tutte queste navi che d'estate circolano in porto (spesso fumando pesantemente senza che nessun ente preposto sembri intervenire) come è possibile che una nave con un principio d'incendio a bordo venga fatta transitare davanti ad una metaniera che sta ricaricando il rigassificatore ormeggiato all'imboccatura del porto?"