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Variante Jsw, "prima il piano industriale"

La variante urbanistica approda in Consiglio. Per il Camping Cig serve il piano industriale prima di valutare ogni richiesta da parte di Jsw

"Apprendiamo con preoccupazione che nel prossimo Consiglio comunale sarà discussa la variante urbanistica per la costruzione dell’impianto per la tempra delle rotaie accanto al treno di laminazione Tpp. Sia la Regione Toscana che il Comune di Piombino si sono impegnati a risolvere positivamente la questione in tempi rapidi, a fronte della presentazione di un progetto esauriente dell’impianto in questione. La scelta sarebbe giustificata dal non fornire alibi all’azienda per ripensamenti sugli investimenti ipotizzati", di fronte a questo presupposto il coordinamento Art. 1 - Camping Cig continua ad esternare i suoi dubbi su efficacia e posizione. 

"La richiesta della variante non può che scaturire da un quadro d’insieme impiantistico e topografico che Jsw evidentemente persegue, tenendo la città all’oscuro dei suoi piani definitivi. - hanno commentato in una nota - Questo quadro d’insieme occulto, a nostro avviso, è qualcosa di ben più modesto del tanto sbandierato piano da un miliardo di euro; più modesto ma non necessariamente privo di rischi per il rilancio dell’economia locale e per l’ambiente. Solo dopo che l’Azienda avrà detto con chiarezza e precisione cosa vuole effettivamente realizzare a Piombino e dopo che la nuova Amministrazione comunale avrà chiarito quale sia il proprio quadro urbanistico di riferimento, si potrà valutare se è utile per la collettività procedere alla variante in questione"

"Chiediamo quindi al sindaco di valutare la richiesta dell’azienda solo dopo la presentazione, da parte di Jsw, di un piano industriale complessivo, esauriente e definitivo e del cosiddetto studio di fattibilità, anticipandone la consegna rispetto alla scadenza prevista. Lo stesso criterio dovrebbe valere per le agevolazioni finanziarie previste come impegni di parte pubblica, in una logica di pari dignità dei contraenti che purtroppo non è stata quella che ha sotteso l’Accordo di Programma". 

Quindi per il coordinamento se da un lato l’attuale sindaco di Piombino ha rivendicato un ruolo di primo piano per l’Amministrazione comunale nella regia e nel controllo dei processi di bonifica, reindustrializzazione e diversificazione economica, nel quadro di un processo di partecipazione attiva della cittadinanza alla costruzione di una nuova visione dello sviluppo di Piombino, striderebbe" lasciarsi dettare contenuti e tempi della programmazione urbanistica da una multinazionale che non scopre le carte, che inevitabilmente persegue i propri interessi, potenzialmente in contrasto con le esigenze della diversificazione economica e della tutela ambientale. L’ Amministrazione e il Governo devono chiudere definitivamente la lunga era piombinese della prona sudditanza alle multinazionali".