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Moria di pesci, monitorato il fosso Corniaccia

Arpat ha confermato che ad oggi l’unica possibilità di ricambio idrico è rappresentata dallo scarico del depuratore di Venturina

Arpat ha fornito i risultati delle analisi effettuate nel fosso Corniaccia dopo la moria di fauna ittica su tutto il suo corso da Venturina fino a Piombino.

“È stata la conseguenza di uno sversamento nel corpo idrico del refluo pretrattato proveniente dall’installazione Italian Food, dovuto alla rottura della condotta di collegamento tra il pomodorificio e l’impianto di depurazione di Venturina Terme. - hanno spiegato - È opportuno precisare che il depuratore di Venturina Terme riceve e tratta anche lo scarico proveniente da Italian Food. Lo scarico - hanno proseguito - ha temporaneamente interrotto il precario equilibrio in cui si trovava l’ambiente acquatico, già sottoposto a condizioni meteoclimatiche molto critiche, dovute alla perdurante assenza di precipitazioni, mantenuto in vita dalla debole ossigenazione dovuta al solo flusso dello scarico del depuratore di Venturina”.

La condotta è stata riparata e Arpat ha ha continuato a monitorare lo stato del fosso.

Gli operatori del Dipartimento di Piombino hanno quindi effettuato il monitoraggio delle condizioni del fosso e nelle giornate del 16 agosto, 20 agosto e 24 agosto sono stati controllati i punti nel tratto del fosso compreso tra il ponte in via degli Speziali in località Venturina Terme e il ponte in via Adige in località Montegemoli nel Comune di Piombino. Dai risultati del monitoraggio dell’ossigeno disciolto è emerso che le condizioni di ossigenazione delle acque del fosso sono progressivamente migliorate, compatibilmente con le condizioni meteoclimatiche stagionali, a partire dall’ 11 agosto, data della riparazione della condotta, fino a stabilizzarsi già dal 20 agosto.