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Villamarina, Casani ribatte al sindaco Ferrari

“Non ho alcuna intenzione di prestarmi a strumentalizzazioni”. In una nota il direttore dell’Ausl indica le azioni fatte per Piombino

Maria Letizia Casani

“Abbiamo risposto al sindaco Ferrari con l’elenco delle cose fatte, nonostante il contesto difficile che stiamo vivendo, e con dati oggettivi”. Così Maria Letizia Casani interviene in risposta al sindaco di Piombino. “Non ho alcuna intenzione di prestarmi a strumentalizzazioni, il ruolo che ricopro mi impone di lavorare per trovare le soluzioni migliori per garantire ai cittadini una sanità di qualità ed è questo che stiamo facendo; non sono interessata a valutazioni di tipo diverso”.

“Non ho mai negato che l’ospedale di Piombino e il territorio della Val di Cornia in alcuni settori fossero in sofferenza, per questo stiamo mettendo impegno per cercare di garantire a tutta la popolazione una corretta ed efficiente presa in carico. - ha aggiunto - Sono certa che il sindaco di Piombino è a conoscenza delle difficoltà, per le ormai note ragioni, che tutto il sistema sanitario sta incontrando nel reperire personale medico e infermieristico in particolare in alcune specialità. Tali difficoltà sono particolarmente accentuate nei territori più decentrati, ciò nonostante passi avanti sono stati fatti sia in ambito ospedaliero, sia territoriale. Credo che sia necessaria e improcrastinabile la collaborazione tra tutte le istituzioni, solo così potremo dire di aver lavorato per il bene del territorio”.

“Nel mio intervento di ieri ho messo in evidenza le azioni sull’ospedale, oggi vorrei fare il punto anche sui servizi socio-sanitari in Val di Cornia. Abbiamo investito, prima di tutto, sulla rete dei consultori con l’obiettivo di rendere più agevole l’accesso al percorso assistenziale materno – infantile nonché la qualità e la sicurezza delle cure, attraverso la costituzione di una rete integrata ospedale-territorio, anche con modalità di offerta attiva e di presa in carico precoce. Le azioni di adeguamento hanno riguardato il territorio della Val di Cornia ed hanno coinvolto le diverse fasce della popolazione a cominciare dai giovani e dalle persone più fragili. Sono stati così sviluppati percorsi assistenziali in rete tra i consultori e gli ospedali, nonché gli ambulatori dedicati a situazioni di fragilità quali quelli nel Consultorio Giovani e Migranti. E’ stata inoltre valorizzata la presa in carico dedicata a tutte le attività volte alla tutela della salute della donna in tutte le fasi della vita, alla prevenzione, all’educazione sessuale, riproduttiva e psico relazionale. Per quanto riguarda lo screening, l’Azienda ha investito su un mezzo mobile che ha permesso di organizzare, per un mese, giornate dedicate ad hoc alla prevenzione (screening oncologico) ed in particolare, visto il periodo Covid, di recuperare la partecipazione che si era ridotta a seguito delle limitazioni imposte dalla pandemia. Grazie a questa iniziativa sono state assicurate 1345 prestazioni che hanno coperto la fascia di età dai 50 ai 70 anni. Inoltre, c’è stato un incremento di prestazioni a livello consultoriale degli screening hpv e pap test, che sono passate da 2.498 a 2.833”.

“Il rafforzamento dell’attività consultoriale – continua la dottoressa Casani – ha portato ad un utilizzo più diffuso dei servizi, come dimostrato i dati. Infatti, nonostante l’emergenza Covid, le prestazioni offerte dai consultori della Val di Cornia sono passate dalle 5.063 del 2019 alle 5.765 del 2020. Solo per fare alcuni esempi, gli accessi degli adolescenti ai consultori di questo territorio sono passati da 121 a 510; in aumento anche le prestazioni per allattamento (da 166 a 275), così come le consulenze sulla contraccezione (da 425 a 537), rimaste attive anche durante il periodo del lockdown attraverso le diverse modalità web”.

Investimenti importanti, specificano nella nota dell’Asl, in termini di servizi e di personale sono stati effettuati anche sull’attività specialistica ambulatoriale.

Nonostante le grandi difficoltà di reclutamento, la nostra Azienda è infatti riuscita ad aumentare le ore per le visite di geriatria, diabetologia, chirurgia per le ferite difficili e piccoli interventi chirurgici (è stato istituito uno specifico ambulatorio), oculistica ed anestesia e attività di supporto allo screening e sono entrati in servizio 10 infermieri e 9 operatori socio sanitari.

Altre azioni, si prosegue nella nota, che si stanno portando avanti sono quelle legate alla gestione delle cronicità integrata territorio-ospedale che verrà ulteriormente potenziata con l’attivazione delle cure intermedie. In fase di costruzione il team per l’incremento dell’attività per le demenze e la cura delle persone affette da patologie neurodegenerative. Infine, come già ricordato sono stati finanziati, per 530 mila euro, i lavori di ristrutturazione del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, previsti nel 2021.