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“Vogliamo sapere lo stato attuale della discarica”

Il Comitato Salute Pubblica chiede report mensili in base alle analisi Arpat e risponde a chi rispolvera il progetto di economica circolare

La discarica Rimateria

“I problemi connessi alla discarica Rimateria, non esistono più? Non è così, purtroppo. Bastano due gocce di pioggia e gli odori acri, tipici della discarica, riaffiorano. Anche senza pioggia si avvertono le esalazioni, perché la discarica, che tra l’altro è dotata di un impiantistica in uno stato, definito da tecnici competenti, disastroso, non è coperta e lasciata abbandonata a se stessa, se si esclude la captazione del biogas e l’asporto del percolato che quotidianamente produce”. 

E’ il Comitato Salute Pubblica a riaccendere i riflettori sui problemi legati alla discarica dopo il fallimento della discarica Rimateria.

“Qualche forza politica rimpiange ancora il fallimento della spa perché non si farà più economia circolare con i rifiuti che verranno dalla bonifica dell'ex Enel. Questi rifiuti dovranno essere esportati in altri siti, addirittura dicono anche all'estero. Che peccato! - hanno aggiunto riferendosi al comunicato dell’associazione A Sinistra - Chissà se erano convinti di fare economia circolare quando arrivavano 50 tir al giorno da tutta Italia carichi di rifiuti per depositarli in Rimateria. Hanno ancora la speranza di far diventare Piombino città di rifiuti, pensano che un giorno, nel caso tornassero a guidare il comune, potrebbero raggiungere il loro scopo. Si sono già scordati che la cittadinanza ha già detto no ad altri rifiuti a Piombino e lo dirà ancora e ancora”.

Quello che vorremmo sapere è quale tipo di esalazioni respiriamo e qual è lo stato attuale della falda sottostante la discarica e nelle sue prossimità. - hanno proseguito - La Regione Toscana aveva indicato Arpat come controllore dei fattori ambientali connessi alla discarica. Vorremmo che mensilmente, dopo ogni controllo, venissero resi noti i valori registrati da Arpat perché ne va della saluti dei cittadini e dell’ambiente. Chiediamo quindi al sindaco di farsi carico di mettere a disposizione in tempo reale i report mensili ricevuti da Arpat. Chiediamo inoltre che, nel caso in cui i dati rilevati da Arpat non fossero sufficienti a delineare un quadro complessivo strettamente connesso alla sicurezza della popolazione, il sindaco faccia richiesta di ulteriori controlli”.