Politica

Rigassificatore, “uso navi sia temporaneo”

Volt Italia: “Ma a patto che non significhi tornare indietro pensando di fare del Paese, per decenni, uno dei principali hub del gas nel Mediterraneo”

Sull’ipotesi del rigassificatore nel porto di Piombino è intervenuto  il movimento politico Volt Italia sottolineando la sua posizione  favorevole al ricorso a navi rigassificatrici per affrontare nel breve termine la crisi energetica ed essere il più indipendente possibile dalle forniture di gas dal Cremlino. Ma a patto che ciò non significhi tornare indietro pensando di fare del nostro Paese, per decenni, uno dei principali hub del gas nel Mediterraneo, quello stesso gas che l’Unione Europea indica come energia ponte nel processo di transizione ecologica, da abbandonare appena possibile per un futuro prevalentemente basato su fonti energetiche rinnovabili.

Per Volt Italia il ricorso a tali navi dovrebbe essere temporaneo. La prospettiva di medio-lungo termine di Volt rimane quella di fare dell’Italia sì un hub energetico del Mediterraneo, ma delle rinnovabili e dell’idrogeno verde, attraverso investimenti che favoriscano anche il processo di decarbonizzazione dei settori industriali energivori dove è più difficile abbattere le emissioni di gas serra (settori “hard to abate”) e la riconversione di importanti siti industriali dismessi.

“Denunciamo l’incoerenza delle stesse forze politiche che, come un Giano bifronte, a livello nazionale reclamano misure urgenti e decise per far fronte agli aumenti vertiginosi dei costi dell’energia, ma nel momento in cui i tanto invocati interventi si sostanziano nell’annuncio di installazioni di terminali per la rigassificazione, fissi o galleggianti, nei territori protestano senza presentare alternative credibili e realizzabili capaci di soddisfare quegli stessi bisogni che dicono di voler rappresentare. - hanno commentato - E avanzando obiezioni anche infondate per non dire strampalate, in grado di sciogliersi come un gelato al sole di questa estate torrida. Solo per non perdere voti, rinunciano alla funzione di bussola che la cittadinanza domanderebbe alla politica. La rilevanza strategica nazionale è indubbia. Tuttavia, non possiamo tacere sulle ombre che circondano l’operazione, soffermandoci su quelle quasi assenti nell’accesissimo dibattito pubblico”. 

In conclusione Volt invita a non liquidare come nimby le proteste sollevate in città contro il rigassificatore nel porto di Piombino, ma a considerare le motivazioni di un territorio che vive da anni in attesa di un rilancio promesso e mai arrivato.

“Se è vero che Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana nonché commissario per il rigassificatore nominato dal Governo Draghi, ha esultato per aver ottenuto lo stazionamento nel porto di Piombino per ‘soli’ tre anni, - ha proseguito Volt -  dall’altro lato l’investimento di Snam per l’acquisto dell’imbarcazione Golar Tundra impegnerà l’Italia al suo utilizzo altrove, in un sito ancora da identificare, per altri 22 anni. Questo significa prevedere di continuare a utilizzare 5 miliardi di metri cubi di gas/anno fino al 2048, rimanendo vincolati all’impiego massiccio di un combustibile fossile”.