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Ecco perché Variante e ambiente cozzano

La Variante Aferpi contempla l'occupazione del Quagliodromo per le infrastrutture interne alla fabbrica. Per il Wwf non è compatibile

Il Wwf provinciale è entrato nel merito della Variante Aferpi e ha fornito alcune considerazione soprattutto per quanto riguarda l'area del Quagliodromo. 

"Se il 28 ottobre il Comune di Piombino deciderà di modificare il regolamento urbanistico (RU) e trasformare la destinazione d'uso del Quagliodromo, secondo noi commetterà un grave errore a danno della collettività. - si legge in un comunicato - Usciamo dalla logica che non ci siano alternative, le alternative si possono costruire e soprattutto non si può rinunciare ad una parte di territorio che riveste una rilevante valenza pubblica per venire incontro ad una azienda che deve ancora dimostrare in concreto di volere, ma soprattutto di poter investire".

Dopo la scelta di non sottoporre a procedura di Via il progetto Aferpi (leggi l'articolo correlato), il Wwf trova disarmante la scelta di sacrificare un territorio con caratteristiche di naturalità non secondarie ma complementari alle contigue aree protette di Orti-Bottagone e Sterpaia. Qui, secondo, il progetto, si snoderebbero le infrastrutture per la viabilità interna (strada e ferrovia).

"L'Amministrazione per concedere questo dovrà variare il piani vigente facendo un passo indietro sul profilo ambientale e paesaggistico. - è stato specificato - Si dovrà alzare il piano di campagna al livello dell'attuale piano di occupazione delle aree industriali, ovvero tombare completamente un'area che riveste una strategica funzione di cassa di espansione, alterando l'attuale equilibrio idraulico. Il materiale adoperato per tale operazione proverrà dagli scavi delle fondazioni dei nuovi capannoni, e pertanto con rischio che sia terreno tutt'altro che ottimale, portando a cancellare una zona importante per la sosta e l'alimentazione dell'avifauna della vicina Riserva Orti-Bottagone". 

Il Wwf richiama alla memoria il percorso popolare di liberi cittadini ed associazioni, tra cui il Wwf di Piombino, che riuscì con un referendum ad impedire il raddoppio e la riconversione a carbone della centrale Enel che avrebbe destinato la palude del Bottagone a luogo di stoccaggio dei carboninili e quella degli orti ad un impianto di piscicoltura. Percorso che ha portato alla nascita e alla tutela della Riserva oggi importante zona Ramsar.

Per portare avanti un progetto che rispetti l'equilibrio di ambiente, turismo, industria e attività venatoria, il Wwf chiede che vengano chiariti a priori i paletti sul progetto ricordando all'azienda che ha già diverse aree a disposizione da poter sfruttare a suo vantaggio.