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Agricoltura, "ora vogliamo risposte dall'Europa"

Cia: "E' tempo che politica ed istituzioni comprendano le molteplici difficoltà del settore mettendosi a disposizione con politiche adeguate"

Cinzia Pagni

In un momento così critico per l’agricoltura, Cia Toscana chiede risposte a livello regionale e nazionale.

"E' tempo che politica ed istituzioni comprendano le molteplici difficoltà del settore mettendosi a disposizione con politiche adeguate in grado di rimettere al centro l'agricoltura e gli agricoltori. - ha sottolineato Valentino Berni, presidente Cia Toscana Cosa - che deve accadere anche a livello europeo, facendosi ascoltare a Bruxelles”.

Non a caso scopo del Piano nazionale per l’agricoltura presentato da Cia a Novembre è: accrescere il peso economico e la forza negoziale del settore; incentivarne il ruolo e il presidio ambientale; porre l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne; salvaguardare i servizi e le attività sociali e consolidare la crescita dell’export agroalimentare Made in Italy.

“Contemporaneamente - ha sottolineato Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria - occorre affrontare in modo concreto le grandi emergenze a partire dalla crisi climatica e dalla fauna selvatica senza dimenticare questioni annose come la carenza di manodopera e il tema della semplificazione burocratica”.

Intanto Cia sta proponendo una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, così da garantire l’equo compenso e incentivare gli accordi di filiera, ed un’altra per il consumo zero del suolo agricolo in modo da impedire nuove cementificazioni o pannelli solari a terra. 

“Urgente anche la revisione della Pac - ha concluso Pagni - l’eccessiva burocrazia e l’inapplicabilità degli ecoschemi stanno di fatto penalizzando il mondo agricolo sottraendogli importanti risorse. Ciò che la politica deve capire, cosa che Cia sostiene da tempo, è che l’agricoltura non è il problema ma la soluzione”.