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Redi, rimane lo stallo, posti ancora a rischio

Vanno avanti le trattative con l'azienda per salvare i 33 posti di lavoro. Giuliani: "Non è possibile perdere ulteriori posti di lavoro"

Ancora nulla di fatto per la Redi di Piombino. L'incontro di questa mattina non ha dato risultati apprezzabili in un senso o nell'altro, pur facendo registrare l disponibilità di tutte le parti in causa di trovare presto una soluzione. Incontro che si è protratto nel pomeriggio e che è attualmente ancora in corso.

Questa mattina alle 11, istituzioni, sindacati, azienda e Confindustria locale si sono incontrate in municipio per riprendere la discussione dopo l’incontro del 5 giugno scorso e per avere delle risposte in merito alle ipotesi di sviluppo dell’azienda sul territorio.

Il 29 maggio scorso, infatti, l’azienda ha annunciato esuberi per 33 lavoratori su 69 in organico: 14 per la chiusura della logistica e trasferimento di questo settore alla sede dell’azienda di Zola Pedrosa, 15 lavoratori per la chiusura e il trasferimento in Polonia della produzione di tubi in propilene.

Al tavolo di questa mattina erano presenti l’assessore regionale alle attività produttive e lavoro Gianfranco Simoncini, il sindaco Massimo Giuliani, il direttore generale della Redi Alessandro Calvi insieme a Marco Inghilesi e a Francesco Caselli, Cgil, Cisl e Uil , i sindacati di categoria e le RSU aziendali, Emanuele Bravin e Nedo Bertini di Confindustria.

Da parte delle istituzioni è stata rinnovata la richiesta all’azienda di riconsiderare la proposta iniziale per prendere in considerazione anche la possibilità di accompagnare questo momento difficile con l’utilizzo di ammortizzatori sociali, prima di qualsiasi decisione definitiva. Da parte della Regione è stata ribadita la disponibilità a trovare soluzioni che considerino i bisogni di tutti.

“Abbiamo sottolineato con forza che non è possibile perdere ulteriori posti di lavoro – dichiara il sindaco Massimo Giuliani – Ci sono altre aziende che stanno stringendo i denti per rimanere sul territorio, in un’area che presenta sicuramente prospettive di sviluppo industriale e logistiche. Crediamo in un rilancio del settore tenendo presente che ci sono 20 milioni di euro a fondo perduto per progetti di sviluppo e mantenimento del lavoro”.

L’azienda ha confermato la volontà di mantenere a Piombino la produzione del multistrato, realizzato attualmente solo in questo sito, anche se i piani aziendali non prevedano ulteriori investimenti.

L’invito all’azienda da parte di istituzioni e sindacati è quindi quello di approfondire ulteriormente per arrivare a un’ulteriore proposta finalizzata a salvare i posti di lavoro prevedendo la possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali.

La trattativa quindi non è conclusa e è continuata nel pomeriggio con un tavolo tecnico ristretto tra azienda e sindacati, nel quale saranno approfondite tutte le questioni, le proposte e le alternative dal punto di vista economico e sociale.