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Riparte da Suvereto il canto del maggio

Quest’anno il giro dei Maggerini tocca tre provincie, Livorno, Pisa e Grosseto nei due giorni tra il 30 Aprile e il primo Maggio

Parte da Suvereto il canto del maggio, una delle tradizioni più suggestive del mondo rurale toscano. 

Quest’anno il giro dei Maggerini tocca tre provincie, Livorno, Pisa e Grosseto nei due giorni tra il 30 Aprile e il primo Maggio. La Compagnia dei Maggerini intitolata a Benito Mastacchini, il poeta contadino morto due anni fa, è partita la mattina del 30 di Aprile proprio dal cimitero di Suvereto con un omaggio alla tomba del poeta. Poi ha iniziato il giro dei poderi della campagna fino a Sassetta e a Prata per poi toccare le campagne verso i Forni e tornare nel centro storico di Suvereto intorno alle 16. Verso sera riprende il giro dei poderi nella zona verso San Lorenzo e Montioni con cena finale e serata a Campo Ruffaldo, verso Massa Marittima, dove si aspetterà l’arrivo del mese nuovo.

Il primo Maggio il giro maggerino si allarga fino a Montecastelli Pisano e Monterotondo Marittimo. Una parte speciale sarà quella al Museo della Civiltà Contadina di Montecastelli che prevede anche qui una esibizione itinerante fino al ristorante di San Dalmazio. Dalle 12,30 canteranno e poeteranno al Museo e alle ex scuole di Montecastelli, dove è ancora aperta la mostra Il tempo dei carbonai con le foto di Silvano Pistolesi. Qui l’intervento dei Maggerini sarà seguito dalla conferenza del professor Rossano Pazzagli, componente del Comitato scientifico del Museo di Montecastelli, che parlerà del significato del maggio nel mondo contadino e del lavoro dei carbonai.

Nel pomeriggio del primo Maggio i cantori e i poeti si trasferiranno a Monterotondo, podere Paterno, e poi a Monteverdi, per poi concludere la giornata alla Sagra del Carciofo di Riotorto. I Maggerini di Suvereto sono ormai riconosciuti come realtà consolidata nel settore del canto popolare, che in questa edizione presentano nelle proprie fila il nuovo poeta estemporaneo della squadra Fabrizio Ganugi, che fa da sponda alle voci dei maggerini, alle fisarmoniche di Stefano Balestracci e Roberto Bandini e alle percussioni di Giuseppe Antonucci.