Attualità

No rigassificatore, osservazioni da San Vincenzo

Ribadita con forza e all’unanimità la posizione di contrarietà al progetto di installazione del rigassificatore nel porto di Piombino

Il Comune di San Vincenzo ha inviato in queste ore le proprie osservazioni al Commissario straordinario Eugenio Giani in merito al progetto presentato da Snam inerente l’installazione di un rigassificatore nel porto di Piombino.

Dopo l’approvazione in Consiglio comunale, lo scorso 14 luglio, di un ordine del giorno nell’ambito del quale è stata ribadita con forza e all’unanimità la posizione di contrarietà al progetto di installazione del rigassificatore nel porto di Piombino - la cui presenza sarebbe un elemento di grande impatto ambientale nel santuario dei cetacei, in un golfo di grande rilevanza turistica in cui negli anni si è sviluppata come in nessun altro luogo in Italia l’itticoltura di qualità -, ecco dunque l’atto a firma del sindaco Paolo Riccucci dove vengono elencate le osservazioni redatte dal Comune di San Vincenzo.

Nell’ambito del documento trasmesso al Commissario straordinario si fa riferimento alle potenzialità del sito di Piombino in merito ad un significativo investimento sulle rinnovabili che possono essere facilmente ospitate nelle aree del Sin da bonificare.

“Un progetto - ha spiegato l’Amministrazione - che sarebbe compatibile con le esigenze ambientali della Valdicornia che necessita di una rigenerazione ambientale profonda e garantirebbe maggiore autonomia negli approvvigionamenti energetici nazionali”.

Nel documento viene ribadito come le quasi 1.800 attività presenti sul territorio comunale, che nel 2021 ha registrato quasi 1 milione di presenze turistiche, potrebbero subire un duro colpo a causa della collocazione del rigassificatore. “Il valore dell’intera Costa degli Etruschi crollerebbe miseramente a favore di altri lidi” viene sottolineato, e inoltre non sono previste opere compensative, “comunque non certo risolutive rispetto ai rischi, per i Comuni vicini che subiranno l’impatto della collocazione del rigassificatore”.

Le osservazioni sottolineano le forti preoccupazioni che una simile ipotesi porta con sé a livello ambientale. Dalle emissioni di metano derivanti dall’attività di rigassificazione, e quindi ritenere inaccettabili eventuali perdite di immissione di CH4 in atmosfera, alla pericolosità della presenza di sostanze infiammabili in quantità superiore a quelle fissate dalla legge e all’immissione dell’ipoclorito di sodio.

“Come si pensa di mitigare gli effetti dovuti da questo sale sugli habitat marini?” è l’interrogativo che viene posto. Da aggiungere tutto ciò che concerne la tutela della presenza dei cetacei, fondamentali per la conservazione della rete trofica e indicatore significativo dello stato di salute dell’area, e il progetto di monitoraggio delle praterie di posidonia che costituiscono uno degli ecosistemi di maggior pregio dell’ambiente marino-costiero mediterraneo. Tale progetto - ha concluso il documento dell’Amministrazione trasmesso al Commissario straordinario Eugenio Giani - non è accettabile, specialmente e addirittura senza coinvolgere in maniera approfondita le amministrazioni locali”.