Cronaca

Pesca a strascico, interviene la Guardia Costieria

Beccato dai militari un peschereccio al largo di San Vincenzo che operava con una rete da traino su fondali inferiori ai 50 metri

Pesca a strascico sotto costa, utilizzo di attrezzi di cattura non conformi, mancanza di informazioni obbligatorie per la tracciabilità dei prodotti ittici e detenzione di prodotti scaduti. Sono solo alcuni degli illeciti scoperti dagli uomini della Guardia costiera della Direzione marittima della Toscana, impegnati in un'operazione di controllo della filiera della pesca, denominata Undersized, e appena terminata. 

Migliaia di euro di multa e 6 punti assegnati: sono questi i provvedimenti presi a carico dei responsabili di un’attività di pesca a strascico sotto costa, nelle acque antistanti San Vincenzo. Anche la località costiera della Cornia è stata interessata infatti dall'operazione Undersized che la Guardia costiera toscana ha condotto in tutta la regione.

Un peschereccio di Livorno, infatti, è stato sorpreso in mare dai militari della Guardia costiera di Piombino, mentre lavorava con la rete da traino entro 3 miglia dalla costa e su fondali inferiori a 50 metri, una zona di riproduzione e riservata soprattutto alla piccola pesca artigianale; l’attrezzo impiegato è stato sequestrato.

Anche nella vicina Porto Ercole è stato posto sotto sequestro un attrezzo da traino non conforme, in quanto al sacco della rete era stato applicato un ingegno per aumentare la capacità di cattura, a danno dell’ambiente marino e in particolare delle specie ittiche giovanili. Armatore e comandante del motopeschereccio, appartenente alla marineria di Civitavecchia, sono stati pertanto sanzionati dai militari del locale ufficio marittimo, per complessivi 4mila euro, con assegnazione di 4 punti sulla licenza di pesca e sul libretto del marittimo.

L'operazione è durata mesi e sono state 334 le ispezioni effettuate, che hanno portato all'accertamento di 50 illeciti, di cui 3 di rilievo penale, per un totale di circa 75mila euro di sanzioni comminate ai responsabili. 1.500 in totale, i chilogrammi di prodotto ittico sottoposto a sequestro. È la sintesi dei risultati dell'attività ispettiva che ha riguardato, non solo, gli operatori professionali. 

Sono infatti finiti nella rete dei controlli dei militari delle capitanerie toscane anche alcuni diportisti, sanzionati per impiego di attrezzi non previsti dalle norme sulla pesca dilettantistica, oltre che scoperti con le proprie unità sprovviste di documenti di bordo, dotazioni di sicurezza e, in un caso, senza copertura assicurativa.