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"La spiaggia davanti il San Luigi resti libera"

Sono già 522 le adesioni raccolte dal gruppo che ha iniziato la battaglia contro il Piano spiaggia recentemente adottato. Chiesta più manutenzione

Spiaggia (Foto di repertorio)

I cittadini si mobilitano contro il piano spiaggia adottato dall'Amministrazione comunale di San Vincenzo. La questione sollevata è la privatizzazione di porzioni di arenile attualmente pubblico. Per questo si è costituito il Gruppo spiaggia libera antistante il complesso San Luigi che ha già raccolto 522 firme e a breve si trasformerà in apposito comitato.

Il gruppo chiede che la spiaggia libera rimanga come è sempre stata e come è adesso, senza ulteriori concessioni al privato, suggerendo piuttosto che venga fatta una minima manutenzione.

"Quest'anno la spiaggia era ridotta di un terzo, come non avveniva da vent’anni, a causa di una mareggiata e sin dalla primavera numerosi cittadini avevano chiesto il ripristino della stessa, previsto per tre stabilimenti privati, ma non per la spiaggia libera. - hanno sottolineato dal gruppo - Questo, peraltro, ha creato, come abbiamo più volte evidenziato, un grave problema di affollamento senza garanzia di distanziamento sociale previsto per il Covid come in effetti avvenuto nei primi fine settimana estivi. Solo con una pec firmata da circa 100 cittadini è stata inserita la spiaggia libera nel piano ed il ripascimento è stato effettuato con i ritardi e le modalità dei quali si è occupata anche la stampa".

"Sulla spiaggia libera, - hanno aggiunto - salvo lo svuotamento dei cestini e igiene del bagno, la manutenzione è carente e nella parte finale è difficoltoso l'accesso alle persone diversamente abili ed ai passeggini. Quest'anno, causa mareggiata, è presente una vasta quantità di sassi per la rimozione dei quali, almeno di gran parte, sarebbe bastata una pulizia di qualche ora". Per questo il gruppo si fa promotore di una giornata di pulizia della spiaggia e di rimozione massi. Appuntamento fissato per giovedì 30 Luglio.

"Prevedere oggi nuove concessioni - ha concluso il gruppo - significa rendere inaccessibili le spiagge libere, negare nel caso di quella antistante il San Luigi, un evidente pregiudizio dei diritti dei proprietari nonché per residenti e turisti e perdere attrattiva e competitività sul mercato turistico. Invitiamo a ristabilire e garantire un equilibrio tra le zone in concessione e i tratti dove è possibile accedere liberamente alla spiaggia".