Confcommercio, Confesercenti, CNA e Federalberghi hanno espresso netta disapprovazione per il piano spiaggia del Comune di San Vincenzo.
"Con l’approvazione delle controdeduzioni al piano spiaggia, che di fatto respingono tutte le 36 osservazioni presentate salvo tre o quattro di carattere marginale, si chiude ogni possibilità di intervenire per modificarlo. Si apre così la strada a una inevitabile e prevedibile serie di ricorsi al TAR", hanno commentato.
"Non possiamo che ribadire la nostra contrarietà a questo provvedimento. Dopo oltre dieci anni di attesa per un nuovo piano degli arenili, ci ritroviamo con un documento che, anziché migliorare, peggiora lo sviluppo turistico del territorio, senza introdurre innovazioni significative. - hanno proseguito le associazioni di categoria - Attualmente, sia i servizi delle spiagge in concessione sia quelli delle spiagge libere restano del tutto non competitivi rispetto agli standard offerti dai comuni limitrofi. Il piano prevede nuove concessioni prive perfino dei servizi minimi essenziali, come bagni, docce, infermerie o accessi per i disabili, mentre non si completano i servizi per quelle già rilasciate. Si riducono le concessioni in alcune aree con criteri discriminatori e privi di logica, e si escludono gli stabilimenti balneari da possibilità di ampliamento per spazi dedicati a giochi, sport o aree per animali domestici. Si cerca di rimediare con una concessione sportiva di pochi metri da gestire dalla solita associazione come avviene per altre due già presenti".
"Ancora più grave - hanno aggiunto - è la decisione di trasformare due stabilimenti balneari in strutture comunali, di fatto espropriandoli agli attuali concessionari, con il rischio certo di contenziosi e risarcimenti, i cui costi, come sempre, ricadrebbero sulla collettività. Tutto questo sembra mosso solo dall’obiettivo politico di ottenere qualche metro in più di spiaggia libera per vantarsi sui social di un risultato di facciata. Ci saremmo aspettati che un’amministrazione che si proclama sensibile all’ambiente, e contraria al porto, introducesse almeno norme per combattere l’erosione delle spiagge e gestire l’accumulo di posidonia, ma così non è stato. Ancora una volta, ci troviamo di fronte a un piano imposto, presentato alle associazioni di categoria a un mese prima dell’adozione, senza un vero percorso partecipativo né un confronto costruttivo sulle proposte per migliorare anche le spiagge libere".
"A quattro anni dall’inizio della legislatura, è evidente che questa amministrazione non gradisce alcuna concertazione con le associazioni di categoria. Nonostante le nostre richieste di tavoli di confronto per proporre idee e progetti di sviluppo turistico, siamo rimasti inascoltati. La situazione è tanto più grave considerando che il turismo, motore principale dell’economia di San Vincenzo, non ha nemmeno un assessore dedicato. - hanno sottolineato - Su atti amministrativi, regolamenti per le attività produttive e calendario degli eventi, il nostro coinvolgimento avviene solo a decisioni prese, oppure in situazioni di emergenza, quando la situazione è talmente grave che si è per forza di cose costretti alla collaborazione, come per i piani di salvataggio, i ripascimenti e la rimozione della posidonia. Ciononostante continuiamo, con il massimo senso di responsabilità, ad essere disponibili al confronto e alla collaborazione per il bene del futuro economico di tutto il paese".