Ondata di osservazioni in merito al Piano Spiaggia recentemente adottato dal Consiglio comunale di San Vincenzo. Tra queste anche quelle di Legambiente e Libera che mettono in risalto come "siano del tutto assenti una valutazione della situazione esistente, gli effetti sul litorale degli eventi naturali e di quelli indotti dalle opere umane, l'interesse pubblico, la tutela di un'ambiente così delicato come spiaggia e dune, così come non compare alcuna ipotesi progettuale di riduzione dell'impatto umano su questo eco-sistema. Sono invece decisivi, e marcatamente presenti, - hanno sottolineato - gli interessi degli attuali concessionari e di quelli futuri, prevedendo il piano una consistente riduzione, nella zona urbana, delle spiagge libere, a fronte di nuove concessioni demaniali, con preoccupanti possibilità di realizzare una notevole quantità di strutture stabili".
Legambiente e Libera chiedono dunque di rielaborare il Piano Spiaggia.
"Non è stata valutata la coerenza con con il piano di indirizzo territoriale (Pit) della Regione Toscana e sono indicate scelte in contrasto con lo stesso (Pit);
manca un'analisi delle criticità dell'ambito costiero; il Piano non prende in considerazione il fenomeno dello spiaggiamento della posidonia; non viene presentato un quadro della situazione di fatto delle concessioni in atto; viene presentata una cartografia senza alcuna indicazione toponomastica; diverse concessioni, con possibilità di ampliamento o spostamento, insistono sulla foce di fossi, nonostante una valutazione della scheda ambientale negativa; di una concessione in particolare si chiede di verificare se, in base al Codice della Navigazione, che regola il sistema delle concessioni sulle spiagge, possa essere confermata o meno, in quanto concessione oggetto di abusi edilizi conclamati e sanzionati, fino alla demolizione, di opere succedutesi dal 2016 ad oggi; si prevedono 2 nuove e consistenti concessioni, frutto di riunificazione delle concessioni demaniali esistenti".
Legambiente e Libera richiedono quindi la rielaborazione del piano, così come sono stati in molti a farlo, sia cittadini che enti pubblici, oppure contributi come quello presentato della Soprintendenza dei Beni Archeologici, Belle Arti e Paesaggio che chiede la Valutazione Ambientale Strategica e dell'Arpat che ha rileva delle lacune negli elaborati. Osservazioni inviate anche dai gruppi di opposizione, 13 sono quelle firmate da San Vincenzo Futura.