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Sostegno agli affitti, dal Comune le risorse

Entro il 23 Agosto sarà possibile presentare la domanda di contributo ad integrazione dei canoni di locazione

È online sul sito istituzionale del Comune di San Vincenzo il bando per l’assegnazione di contributi ad integrazione dei canoni di locazione per quanto riguarda l’anno 2023. Le domande possono essere presentate fino a mercoledì 23 Agosto.

“Dopo l’azzeramento dei fondi statali - ha spiegato il sindaco, Paolo Riccucci - come Amministrazione abbiamo compiuto un passo importante per mettere a disposizione dei cittadini che avanzeranno domanda risorse per circa 80mila euro. Fino allo scorso anno infatti il Comune partecipava con una quota pari a circa 20mila euro, mentre quest’anno abbiamo lavorato a fondo per coprire interamente questo tipo di supporto, concretizzandolo in un impegno non da poco per un diritto, come quello alla casa, che riteniamo fondamentale”.

Una questione che il Comune di San Vincenzo ha affrontato dopo il taglio da parte del Governo al fondo nazionale relativo al contributo agli affitti, con le casse della Regione che, di conseguenza, hanno subito una significativa diminuzione di disponibilità.

Il bando, dunque, per coloro che possiedono i requisiti necessari alla presentazione della domanda, prevede alla scadenza la redazione di una graduatoria divisa in fascia A e fascia B. Il contributo per la fascia A è tale da ridurre l’incidenza al 14% per un importo massimo arrotondato di 3.100 euro mentre per la fascia B al 24% per un massimo arrotondato di 2.325 euro. L’erogazione del contributo non potrà essere inferiore a 200 euro. La durata del contributo è relativa al periodo gennaio-dicembre 2023.

Per l’ammissione al bando sono previsti diversi requisiti. Tra questi la residenza anagrafica nell’immobile per il quale si chiede il contributo all’interno del Comune di San Vincenzo, la titolarità di un regolare contratto di locazione ad uso abitativo, regolarmente registrato, riferito all’alloggio di residenza, l’assenza di titolarità di diritti di proprietà o usufrutto, di uso o abitazione su alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare, ubicato a distanza pari o inferiore a 50 km dal Comune, e l’assenza di titolarità da parte dei componenti il nucleo familiare di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su immobili o quote di essi ubicate su tutto il territorio italiano o all’estero. Ma anche un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 25mila euro e un non superamento del limite di 40mila euro di patrimonio complessivo.