Attualità

Altri sindaci si oppongono al parco eolico

I sindaci di Suvereto e San Vincenzo: “Territori non vocati ai no, ma si oppongono ai progetti estemporanei che non abbiano una visione complessiva”

“Abbiamo appreso dalla stampa prima e successivamente dal parere tecnico richiesto ai nostri comuni dalla Regione del progetto delle 8 pale eoliche tra Piombino e Campiglia, ed interveniamo per supportare la posizione contraria dei due comuni”, hanno commentato i due sindaci di Suvereto Jessica Pasquini e San Vincenzo Paolo Riccucci.

“I nostri uffici hanno inviato alla Regione note tecniche che evidenziano le notevoli criticità e interferenze paesaggistiche, ma è importante sottolineare che la contrarietà è anche politica. - hanno spiegato - Premesso che è diventato avvilente dover ogni volta intervenire per dire no, perché noi siamo favorevoli alle energie rinnovabili (dimostrazione è l'impegno delle nostre amministrazioni sia sull'efficientamento degli edifici sia sulle comunità energetiche), ci troviamo un'altra volta di fronte a progetti estemporanei di sfruttamento del territorio, privi di un disegno organico e già per questo potenzialmente pericolosi. Lo stesso accade sul fotovoltaico, dove il ritardo dei nuovi decreti attuativi e una mancata condivisione con i territori mette a repentaglio i nostri beni primari, i terreni agricoli e il paesaggio. Tutti siamo chiamati a dare un contributo alla decarbonizzazione, ma dobbiamo farlo con una seria programmazione, tenendo conto degli impatti sul territorio e individuando le aree più idonee ad accogliere questi impianti, con una co-pianificazione tra enti che veda i comuni protagonisti con le regioni”.

“Nonostante la Val di Cornia abbia due piani strutturali diversi (Piombino con Campiglia e San Vincenzo con Sassetta e Suvereto) - hanno concluso i due primi cittadini - lanciamo nuovamente la proposta di farli dialogare fortemente partendo proprio da proposte sulla produzione energetica, per dimostrare come questi territori non siano vocati ai no, ma si oppongono ai progetti estemporanei che non abbiano una visione complessiva”.