Una rete ramificata e ben radicata sul territorio. E’ quanto emerge dalle oltre settanta pagine dell’ordinanza firmata dal giudice delle indagini preliminari Beatrice Dani nei confronti di quindici persone, accusate a vario titolo e con diversi gradi di responsabilità di spaccio di sostanze stupefacenti che pone il sigillo sull’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Gianfranco Petralia e cominciata alla fine del 2013.
Dieci le persone destinatarie di una misura cautelare. Per tre di esse il gip ha ordinato il trasferimento in carcere. Si tratta di Walid Fancha e Mohamed Mansouri, entrambi tunisini di 32 anni; e di Othmane Guesmi detto Bassem, tunisino di 29 anni. Ai domiciliari sono finiti Alessio Bezzini, Alessandro De Persis, Alessandro Munaò e Giulia Florita. Disposto soltanto l’obbligo della firma alla polizia giudiziaria per Marco Falchi, Vera Zaninello e per Jawer Abdelkader.
Ben radicati sul territorio, usavano una moltitudine di cellulari non sapendo di essere intercettati dalla Guardia di Finanza che li aveva messi nel mirino in seguito alla confessione di un tossicodipendente beccato con una dose di eroina.