Politica

"Agricoltura non può pagare questione energetica"

Assemblea Popolare: "Doppio danno per la Val di Cornia, rigassificatore a Piombino, impianti industriali di pannelli solari sul territorio rurale"

"Merita di essere raccolto l’allarme lanciato dal Comitato per Campiglia per salvare il suolo agricolo e il paesaggio dall’aggressione del fotovoltaico selvaggio, lasciato nelle mani di imprenditori esterni che prendono per la gola i nostri agricoltori, già colpiti dalle difficoltà del settore agricolo e da politiche poco attente ai loro bisogni". 

Parole di Assemblea Popolare a Suvereto in riferimento alle preoccupazione espresse sulla questione dei pannelli fotovoltaici su terreni agricoli (leggi qui l'articolo collegato).

"Le istituzioni, ma anche le associazioni di categoria e le forze politiche e sociali devono intervenire per difendere l’agricoltura e il paesaggio, che sono due risorse fondamentali per il presente e per il futuro dell’area della Val di Cornia. - ha commentato Assemblea Popolare - Non si tratta solo di ambiente, ma anche di economia: nei campi fertili deve essere incoraggiata la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, olivi e viti che sono alla base dell’agricoltura e del turismo. Anche nel territorio di Suvereto sono in ballo progetti privati per grandi impianti di pannelli che andrebbero ad occupare decine e decine di ettari nella pianura, laddove il suolo è più fertile, irriguo e adatto a coltivazioni di qualità. Ma gli ettari compromessi dalla speculazione energetica salirebbero a centinaia se si realizzassero anche analoghi progetti nei comuni limitrofi di Campiglia e Piombino, verso la Vivalda, Casalappi, Casalpiano e altre località. Distese enormi di pannelli a danno dell’agricoltura e del paesaggio che comprometterebbero la fertilità dei terreni, con un danno paesaggistico che si ripercuoterebbe negativamente anche sugli agriturismi e su tutte quelle attività che hanno reso le nostre campagne interessanti per il turismo, la viticoltura e l’olivicoltura". 

"La Val di Cornia non sarebbe più la terra del bel paesaggio e dei prodotti di qualità, diventerebbe un territorio ferito e indebolito anche nelle sue potenzialità di marketing. - hanno proseguito - Sarebbero così vanificati gli sforzi già fatti in direzione di uno sviluppo locale sostenibile. La questione energetica, determinata a livello generale da uno sviluppo sbagliato, non può essere pagata dall’agricoltura, ma va affrontata diversamente, con il solare diffuso posto su capannoni, manufatti e superfici già cementificate, con le comunità energetiche, su cui anche il Comune di Suvereto si sta muovendo, con il superamento dei grandi impianti e una effettiva politica pubblica di pianificazione della produzione e di riduzione dei consumi. Invece - hanno concluso - siamo in presenza di una schizofrenia e di un doppio danno per la Val di Cornia: da un lato si insiste sul fossile con il rigassificatore a Piombino, dall’altro si insidia il territorio rurale con gli impianti industriali di pannelli solari".