Attualità

"Giù le mani dai campi", in tanti all'incontro

A Suvereto centinaia di persone per dire No alla speculazione energetica a danno dell'agricoltura

"Oltre 300 ettari di terreni agricoli sono a rischio in Val di Cornia. Verrebbero seppelliti da distese di pannelli fotovoltaici se i progetti già presentati da parte di ditte private e multinazionali venissero autorizzati".

Lo scrive in una nota il Comitato Terre Val di Cornia che spiega che "per protestare contro questo scenario allarmante si è svolta il 20 settembre a Suvereto la manifestazione comprensoriale “Giù le mani dai campi”, promossa dal Comitato Terre di Val di Cornia, alla quale hanno partecipato centinaia di persone con gli interventi di tutti i comuni della Val di Cornia e di sindaci di altre realtà italiane che soffrono dello stesso problema, dal Lazio alla Sardegna".

Alla manifestazione ha aderito anche l’Arci rappresentato dal presidente del Circolo “Elio Veracini” Antonio Tamburini. 

Ad aprire la serata è stato il coordinatore del Comitato Marco Bonucci che passando in rassegna i progetti in itinere ha invitato tutti a fare osservazioni, ribadendo di non essere contro le energie rinnovabili, ma di non accettare la collocazione di grandi impianti nei campi perché in questo modo danneggerebbero irrimediabilmente l’agricoltura e il paesaggio che sono due risorse fondamentali del comprensorio.

Contro una visione speculativa della transizione energetica ha parlato anche la sindaca Jessica Pasquini, denunciando l’inadeguatezza di una legislazione nazionale che lascia nelle mani degli interessi privati la pianificazione energetica ed evidenziando la necessità di tenere conto della posizione dei comuni che si stanno organizzando unitariamente nei confronti della regione per la definizione delle aree idonee. 

Sulla stessa linea l’intervento della sindaca di Campiglia Alberta Ticciati e degli assessori Nicola Bertini di San Vincenzo e Rossana Bacci di Piombino. 

Un no deciso, quindi, agli impianti foto e agrovoltaici, in difesa dell’attività agricola, come ha ribadito anche il direttore della Confederazione Italiana Agricoltori Mauro Cavallini.