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L'olio d'oliva impreziosisce il territorio

A margine della premiazione dei migliori oli della Val di Cornia, la conferenza del professor Pazzagli definisce l'importanza dell'olivicoltura

Sabato 26 marzo alle ore 17 al Ghibellino di Suvereto si terrà la conferenza storica sull’olivicoltura in Val di Cornia. 

Lo storico Rossano Pazzagli, professore universitario e presidente della Società storica dell’Alta Maremma (Sosam) terrà una lezione sulle origini e la diffusione dell’olivo e sui significati economici, alimentari e culturali dell’olio d’oliva. 

La coltivazione dell’olivo e la commercializzazione dell’olio d’oliva si intrecciano da sempre con la storia di Suvereto e delle colline toscane. Nel Medioevo, all’epoca della nascita del comune con la Charta Libertatis del 1201, il territorio era già ampiamente olivato, come attestano gli statuti comunali e altri documenti. Malgrado il declino sei-settecentesco, dal 1800 si verifica una ulteriore espansione dell’olivicoltura, in particolare sulle colline di Campiglia e di Suvereto, che conferisce al paesaggio una particolare connotazione. 

Di conseguenza si ebbe la nascita di numerosi frantoi. Solo dopo il Novecento si riscopre il valore delle oliveti e della qualità dell'olio extravergine verso cui si stanno orientando gli sforzi dei produttori e delle istituzioni locali. 

La conferenza si svolge a conclusione del corso di potatura degli olivi organizzato dalla Comunità Cooperativa di Suvereto e patrocinato dal Comune e nell’ambito della premiazione da parte del sindaco di Suvereto dei migliori oli extravergini della Val di Cornia (leggi l'articolo consigliato per sapere quali sono, ndr) sulla base del panel test eseguito presso la Camera di Commercio di Livorno.