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Okenio, vino che racconta il territorio

Il vino dell'azienda Terradonnà è risultato il vincitore del concorso enologico "Vino & Territorio promosso dall'associazione Sei Venturinese se

Annalisa Rossi, titolare Terradonnà

E’ Okenio dell’azienda Terradonnà di Suvereto il vino vincitore del concorso enologico Vino &Territorio organizzato dall’associazione Sei venturinese se. Un contest svoltosi all’interno della suggestiva cornice del teatro dei Concordi di Campiglia Marittima che ha visto la partecipazione di 14 cantine della zona per un totale di 33 vini valutati da una giuria di esperti del settore. 

Il prodotto dell’azienda, associata Cia da tempo, è stato valutato come un vero e proprio capolavoro enologico. Okenio è il primo vino imbottigliato nel 2002 e si presenta rubino dal bouquet elegante e al tempo stesso potente da cui si sprigionano note di mora e cassis su uno sfondo di humus e felce, cui si aggiungono i profumi delle resine balsamiche, del caffè e della cannella.

“Si tratta di un Cabernet Sauvignon in purezza, profondo ed intrigante in grado di raccontare perfettamente il territorio”, ha spiegato Annalisa Rossi, titolare Terradonnà. Un vino, come interpretato anche dai giurati, capace di raccontare perfettamente il territorio. 

“Sono molto soddisfatta e sorpresa - ha commentato - temevo che questo vino potesse risultare di nicchia e poco ruffiano al palato degli assaggiatori che invece sono scesi benissimo nella profondità della sua storia e della sua composizione arrivando a premiarlo come migliore tra una serie di altri ottimi prodotti. Il territorio è argilloso e la ricchezza di minerali testimonia la precedente attività vulcanica di cui ancora si ritrovano tracce nelle terme non a caso presenti in tutta la Val di Cornia. Avendo a che fare con un terreno molto arido c’è bisogno di una particolare attenzione sin dalla potatura”.

Per realizzare l’Okeino si parte dal vigneto e oltre alla conduzione completamente bio, si curano le piante singolarmente. Nel periodo della pre-vendemmia al Terradonnà viene effettuata una selezione in cui si lasciano solo i grappoli in grado di resistere ad una perfetta maturazione della parte tannica, responsabile di conferire migliorie alle caratteristiche organolettiche al vino. Segue un invecchiamento di 18 mesi in barriques di rovere francesi di primo passaggio a tostatura leggera mentre all’uscita dalla botte si procede ad un taglio al naso delle partite e ad un ulteriore periodo di riposo in cemento. Solo allora viene effettuato l'imbottigliamento cui seguono altri due anni in bottiglia. 

Un gioco delicato di equilibri e tempi in grado di raccontare un territorio, nonostante tutte le difficoltà del settore in primis una vendemmia difficile, la cui produzione si presenta inferiore rispetto al 2022 ma di grande qualità.