Politica

"Ultimo giorno insieme almeno per i più piccoli"

Lo chiede il Pd a Suvereto seguendo quanto organizzato negli altri comuni della Valdicornia. Preoccupazione per l'inizio del nuovo anno

Bambino sul passeggino (Foto di repertorio)

"Siamo rammaricati che per i nostri bimbi, non sia stato possibile, come è invece accaduto in altri comuni, ritrovarsi almeno l'ultimo giorno di scuola per salutarsi scambiandosi i saluti finali, in particolare per gli alunni che concludono un ciclo scolastico, come il quinto anno della elementare o il terzo anno delle medie. Avremmo potuto farlo utilizzando, con tutte le dovute precauzioni e regole di comportamento anticontagio, gli spazi all’aperto dei piazzali antistanti gli edifici scolastici o le nostre aree verdi". Questa l'osservazione del Partito Democratico a Suvereto che si domanda come mai a Suvereto non sia stato possibile organizzare il saluto degli alunni per l'ultimo giorno di scuola come fatto negli altri comuni della Valdicornia (leggi qui sotto gli articoli collegati).

"Ci auspichiamo che almeno i più piccoli, essendo la scuola dell'infanzia aperta fino al 30 Giugno, potranno trovarsi e condividere insieme l'ultimo giorno. - hanno proposto - Incontrarsi, vedersi negli occhi, guardare le diverse espressioni del volto spesso sono modalità comunicative che parlano più di qualsiasi altra, senza che possano essere occultate da alcun tipo di mascherina".

Inoltre, il circolo Pd Norma Parenti si mette a disposizione dell’Amministrazione comunale per ogni iniziativa che voglia assumere per evitare che prendano piede le ipotesi avanzate dal Governo.

"Non possiamo esimerci dal guardare con preoccupazione a l'inizio del nuovo anno scolastico, con la viva speranza che a settembre, magari in ambienti più accoglienti possa iniziare un anno all'insegna del cambiamento. - hanno detto - Non si può ipotizzare di costringere i ragazzi ad essere chiusi in teche di plexiglas o con mascherine per l’intera durata delle lezioni impedendogli di socializzare e, considerando che le classi della nostra scuola potrebbero non risultare adeguate alle nuove normative, ci auspichiamo che l'amministrazione comunale si adoperi fin da subito occupandosi di migliorare l'edilizia scolastica magari attingendo anche ai finanziamenti previsti in materia. Ci preme inoltre ricordare che il problema delle classi pollaio e l’attuale crisi del sistema scolastico non sono legati con la pandemia ma prendono origine dalle riforme volute da Mariastella Gelmini, ministro dell’istruzione nel governo Berlusconi, tra il 2008 e il 2011. La scuola - hanno concluso dal circolo Pd - non deve essere considerata come spesa ma come una grande risorsa dove investire per accrescere il sapere di una comunità e assicurare un futuro di sviluppo e qualità".