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"Sei Toscana fa causa alla Val di Cornia"

Il sindaco Parodi ha fatto sapere che il gestore unico dei rifiuti ha segnalato tutti gli ammanchi che la delibera Ato avrebbe causato alla società

"Il nostro gestore unico della raccolta e smaltimento rifiuti fa ricorso al Tar contro una delibera dell’Ato, la numero 5 del 31 Gennaio 2018, avente per oggetto Approvazione corrispettivo di Ambito 2018 ovvero l’importo da cui ogni comune ha fatto poi la ripartizione per la Tari 2018". Questo quanto segnalato in una nota dal sindaco di Suvereto Giuliano Parodi riferendosi a Sei Toscana. 

L'azienda, che gestisce la raccolta dei rifiuti in Val di Cornia e che risulta commissariati dal 20 Marzo 2017 a seguito di un'inchiesta per turbativa d'asta e corruzione aperta dalla Procura di Firenze, ha presentato il conto tramite il suo legale il 17 Aprile.

"Secondo Sei Toscana - ha spiegato il primo cittadino - in quella delibera si omette di valorizzare all’interno del Pse 2018 e del corrispettivo d’ambito il rischio Interfacce impianti dell’accordo integrativo del 24 Dicembre 2013, si disapplica unilateralmente nella determinazione del Corrispettivo d’ambito per i comuni della Val di Cornia, l’accordo pluriennale, non vengono riconosciuti i costi di gestione relativi ai mezzi impiegati nei trasporti secondari tra l’impianto di Terranuova Bracciolini e la discarica Csai spa di podere Rota sempre a Terranuova Bracciolini (Arezzo), non viene riconosciuta di una parte della valorizzazione della raccolta differenziata, non vengono riconosciuti i costi d’uso capitale per i nuovi investimenti relativi alle Isole ecologiche e infine che si prevede che vengano recepite nel Corrispettivo di preventivo assestato 2018 le richieste di revisione formulate dai comuni senza contemplare alcun coinvolgimento di Sei Toscana, e pertanto ricorre al Tar per impugnarla ed annullarla".

“Per quanto riguarda nello specifico il punto sulla Val di Cornia – ha aggiunto – si legge che con delibera assembleare numero 2 del 24 marzo 2016 è stato approvato l’accordo pluriennale con il quale al fine di contenere l’impatto tariffario sui comuni è stato previsto che, a prescindere dalla diversa valorizzazione del Pse i comuni avrebbero corrisposto a Sei Toscana: oltre 8 milioni di euro nel 2016, oltre 9milioni dal 2017 al 2019, nonostante non sia mai stato sottoscritto dalle parti l’accordo, e già questo dovrebbe far riflettere su chi ha gestito questa trattativa ovvero i vertici di Asiu, ma che con modifica unilaterale da parte dei comuni della Val di Cornia senza coinvolgere Sei nel 2018 viene calcolato un corrispettivo inferiore di 224mila euro, e Sei fa notare che in base ai costi da lei sostenuti nel 2016 e 2017 e quanto invece corrisposto dalla Val di Cornia è in debito di oltre 1.400.000 euro”.

Per il sindaco Parodi si preannuncia una situazione disastrosa generata prima dalla creazione delle aree vaste, poi dall'arrivo del gestore unico con conseguenti aumenti dei costi e peggioramento dei servizi.

 L’affare dei rifiuti è conveniente solo per pochi e noi ci troviamo schiacciati da questa macchina costruita e voluta dal Pd e da Enrico Rossi che si sta rivelando un disastro per i cittadini di oggi e di domani - ha concluso Parodi - visto che siamo legati a questa operazione capestro per i prossimi 25 anni".