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Stop ai finanziamenti Asa, nessuna negligenza

Il ritiro del finanziamento regionale fatto notare dal sindaco di Suvereto ha altre origini. Ben altri i problemi da sottolineare in Val di Cornia

Il Consiglio di Gestione di Asa spa ha risposto alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Suvereto Giuliano Parodi sul blocco degli investimenti.

“L’impossibilità di utilizzare alcuni finanziamenti regionali non è, come si vorrebbe fare apparire, una negligenza della stessa azienda ma una conseguenza della programmazione degli investimenti combinata con i limiti di spesa imposti dal metodo tariffario. - ha fatto sapere l'azienda - I programmi di investimento vengono modificati nel tempo in relazione a nuove normative che intervengono, criticità che si acuiscono e diventano priorità". 

"Giova ricordare che negli ultimi 5 anni Asa ha effettuato oltre 85 milioni di euro di investimenti utilizzando contributi pubblici per oltre 29 milioni di euro. - ha tenuto a precisare Asa - Per questo rimaniamo stupiti dal fatto che fino a oggi il sindaco di Suvereto non abbia mai sottolineato una inefficienza dell’Azienda nella realizzazione di un impianto. Con le sue affermazioni conferma ulteriormente che per migliorare la qualità del servizio servono risorse economiche. Vogliamo ricordare che, proprio per cercare in tempi utili altre forme di contributi, Asa ha realizzato in Val di Cornia un’opera tra le più importanti della Toscana e forse d’Italia per il recupero delle acque derivanti dai trattamenti depurativi del sistema fognario civile dei comuni di Campiglia Marittima, San Vincenzo e Piombino. Un’opera da 11 milioni di euro a servizio della Val di Cornia a oggi pressoché inutilizzata. Su questa cosa sollecitiamo, per competenze territoriali, il sindaco di Suvereto ad attivarsi".

Ma, da parte del presidente del consiglio di sorveglianza Nicola Ceravolo c'è tutto l'interesse ad accendere i riflettori su questa criticità dal momento che le opere sono necessarie per garantire un servizio di qualità. "Confidiamo nelle istituzioni, - ha chiosato Ceravolo - nello specifico nella Regione Toscana e nei suoi rappresentanti politici, poiché le opere necessarie per garantire un servizio di qualità non debbano ricadere tutte sull’azienda tramite le bollette e quindi sui cittadini”.