Attualità

Rete contro le speculazioni energetiche

Il Comitato Terre Val di Cornia entra nella coalizione Tess, rete nata a Firenze per la transazione energetica senza speculazione

Foto di repertorio

Il Comitato Terre di Val di Cornia, che lotta contro il proliferare di progetti di mega impianti foto e agrivoltaici nelle campagne del comprensorio, fa sapere che è entrato a far parte della Coalizione Tess, Transizione Energetica Senza Speculazione. 

Nata a Firenze il 6 Settembre scorso, riunisce 36 realtà, tra associazioni di importanza internazionale, nazionale e comitati locali, preoccupate per l’impatto delle nuove installazioni su terreni agricoli e sulle aree naturali. 

La Coalizione Tess nasce dunque dalla necessità di proteggere i territori dall’impatto devastante delle speculazioni energetiche attualmente in atto. Gli incentivi miliardari destinati agli impianti rinnovabili, puntualmente scaricati sulle bollette degli italiani, da qui ai prossimi anni sono infatti destinati a danneggiare irreparabilmente il nostro paesaggio, le aree naturali e l’agricoltura sostenibile. 

Si tratta di una vera e propria predazione da parte delle multinazionali dell’energia e di numerose società, alcune di queste poco trasparenti. 

“In Val di Cornia – fa notare Marco Bonucci, coordinatore del Comitato - sono innumerevoli i progetti in corso di autorizzazione, con batterie di accumulo e pannelli fotovoltaici nei campi. Se venissero approvati, sarebbe un danno enorme per l’agricoltura, il paesaggio e l’economia della zona”. 

Il primo atto della Coalizione è stato l’invio di un documento all’assessora regionale Monia Monni e al Presidente Giani, ai ministri dell’Ambiente e della Cultura e alle Soprintendenze della Toscana, redatto con la consulenza di esperti, nel quale sono stati evidenziati i rischi legati al consumo di suolo agricolo, al dissesto idrogeologico, all’abbattimento dei boschi e alla perdita di biodiversità. La Coalizione Tess ricorda che secondo i dati ufficiali dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), per gli impianti di energia rinnovabile, sono già disponibili aree edificate come coperture di case, magazzini, centri commerciali, parcheggi, aree industriali e tante altre superfici che potrebbero essere ricoperte da pannelli fotovoltaici senza consumare suolo agricolo. La necessità di privilegiare le aree non agricole è peraltro espressamente precisata nei decreti tutt’ora vigenti.