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Tor di Sale, i dipendenti scrivono a Giuliani

I dipendenti dello stabilimento Enel inviano una lettera aperta al primo cittadino di Piombino per avere rassicurazioni sul loro futuro

Lo stabilimento Enel di Tor del Sale torna al centro delle polemiche. Questa volta sono i lavoratori stesse che si fanno sentire per evitare il rischio di trasferimento (anche a 220 km di distanza). In una lettera indirizzata al sindaco Giuliani scrivono: "Enel la sta prendendo in giro - rivolgendosi al sindaco - dandole notizie false sulla ricollocazione dei propri dipendenti. I giornalieri e i turnisti verranno distaccati anche a Santa Barbara (provincia di Arezzo), alcuni volontari, altri forzatamente. E siamo tutti di Piombino, Follonica, Venturina: eppure il jobs act prevede una distanza massima di 50 chilometri".

Il personale, che sarà ridotto dalle 35 unità attuali a 20, continua: "I dipendenti che resteranno, contrariamente al clima di rigore e risparmio tanto decantato, faranno circa 30/40 ore di straordinario al mese. Ci chiediamo dove sia il sindacato. Fra l’altro, non essendoci un vero e proprio piano di dismissione, i dipendenti stanno vivendo un clima di grande incertezza".

La centrale di Tor del Sale provvede alla manutenzione delle centrali dell'arcipelago (Portoferraio e Capraia): "Facciamo presente che all’interno della centrale di Tor del Sale ci sono ancora macchinari funzionanti e 60mila tonnellate di olio combustibile denso nei serbatoi. Per motivi di sicurezza l’impianto necessita di controllo e manutenzione fino alla completa dismissione. Ma l’Enel sta accelerando la dismissione dell’area solo apparentemente, perché sa bene che bonificarla è molto oneroso".

"Altri sindaci, come quello di Montalto di Castro e Rossano Calabro, stanno lottando contro le dismissioni. Ci sono centrali degli anni ’50, come quella di Genova, in cui la dismissione dura da 15 anni e il personale è sempre presente. Perché qui c’è così fretta? Lo sa lei se il presidio sarà successivamente bonificato? Lo sa quanto combustibile è presente nel sottosuolo? Qui si stanno perdendo posti di lavoro per realizzare un ’area verde che chi sa quando ci sarà! Vorremmo che dicesse ad Enel di avere un comportamento più corretto nei confronti del territorio. 

Le persone non sono come birilli, ma hanno dignità e alle spalle delle famiglie che hanno diritto di avere serenità. Invece questo pare un lusso rimasto solo per poche persone. Speriamo con questa nostra lettera di averle fatto vedere la situazione da un’angolazione diversa. E chiediamo ai rappresentanti della Rsu di trovare altre soluzioni".