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Toscana Pride, "nel macero anni di lotte lgbt"

A intervenite è Andrea Panerini, fondatore dell'Arcigay cittadina nel 2003 e attivista LGBTQ. Attacco al sindaco Ferrari dopo il no al patrocinio

Il Comune di Piombino non ha concesso il patrocinio al Toscana Pride 2019, tra gli interventi raccolti quello di Andrea Panerini, fondatore dell'Arcigay cittadina nell'ormai lontano 2003, storico attivista LGBTQ e attualmente pastore a Firenze per la Chiesa Protestante Unita, una delle poche confessioni cristiane in Italia che celebra i matrimoni religiosi tra coppie dello stesso sesso. 

"Per quanto non cambi nulla di fattuale, il patrocinio era solo morale, l'atto è il simbolo che questa amministrazione vuole gettare nel macero venti anni di lotte lgbt a Piombino del sottoscritto e di altri. - ha detto Panerini in una nota - Altro che civismo, l'attuale sindaco mostra il suo volto di una destra reazionaria e nostalgica oltre che omofoba ed intollerante verso qualunque tipo di diversità. Se le precedenti giunte a guida Pd nulla avevano realmente fatto per contrastare l'omofobia in città, che infatti ha continuato a crescere come testimoniano i numerosi interventi inqualificabili sui social media di queste ore, e avevano sbandierato la loro vicinanza al movimento LGBT solo a parole per pubblicità politica, i nuovi amministratori dimostrano di volere una città chiusa, intollerante ed escludente. Al sindaco Ferrari e al suo puritano zelo dico solo una parola: vergogna!", ha concluso.