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"Sanità toscana, è il sistema che ha fallito"

Lo ha detto il consigliere regionale azzurro Mugnai. Alberti (Lega): "Se non è stata l'infermieta a uccidere 13 pazienti, allora chi è stato?"

l'ospedale Villamrina di Piombino

Durante l'utima seduta del Consiglio regionale, le forze di opposizione hanno nuovamente avanzato durissime critiche alla gestione del sistema sanitario toscano alla luce dela scarcerazione dell'infermiera dell'ospedale di Piombino accusata di aver ucciso 13 pazienti e del caso dell'espianto di un rene sano all'ospedale di Lucca (vedi articoli collegati).

"Ciò che ha fallito è il sistema che l'assessore Saccardi è chiamata governare - ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai, vicepresidente della commissione sanità -  Se non c’è un killer in corsia, non è che è la corsia il killer? Questo è un dubbio che non possiamo permetterci perché mina il rapporto di fiducia tra cittadini e sistema sanitario. La responsabilità di questo è anche della politica".

I consiglieri regionali di Sì Toscana a sinista Tommaso Fattori e Paolo Sarti hanno ricordato di aver chiesto di rivedere la gestione del rischio clinico regionale nello scorso febbraio quando, nel reparto di oculistica di Careggi, cinque persone furono infettate durante un intervento ambulatoriale. Richiesta ribadita con forza oggi con una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio (vedi articolo collegato).

“L’allarme rosso è scattato ma troppo tardi - ha commentato il consigliere della Lega Jacopo Alberti – Non vogliamo essere sciacalli in questa vicenda e ci fidiamo delle misure messe a punto dall'assessorato ma rimane un dubbio: se non è stata l’infermiera inquisita chi è stato? Non possiamo aspettare la procura per avere una risposta".

“Ogni caso di emorragia doveva essere un evento sentinella - ha sottolineato invece  il consigliere M5S Andrea Quartini - Occorre rivedere protocolli e modelli operativi: in caso di errore non può essere responsabile un singolo soggetto”.