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​Crisi Aferpi, ultimatum di Calenda a Rebrab

Lettera del ministro dello sviluppo economico all'imprenditore algerino. Intanto i sindacati hanno annunciato lo sciopero

Dopo tanti incontri, è l'ora che qualcosa si muova. Questo il senso delle parole del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, che alla vicenda Aferpi ha riservato alcune battute a margine della sua visita a Firenze alla Ge Oil & Gas. "Francamente - ha detto Calenda - di incontri ne abbiamo fatti tanti, adesso vorrei vedere gli investimenti". Poi ha aggiunto: "Noi ci siamo visti con il governatore Rossi e con i sindacati dieci giorni fa. Vedrò la prossima settimana Rebrab, a cui ho scritto una lettera in termini un po'' formali".

Nel frattempo i sindacati suonano i tamburi di guerra con l'annuncio, da parte di Fim, Fiom, Uilm e Ugl dello sciopero che si terrà domani. Lo sciopero, già ventilato in occasione del tavolo romano di fine gennaio, sarà accompagnato da una manifestazione che partirà alle 9.30 dal cavalcavia dello stabilimento della ex Lucchini di Piombino, in largo Caduti sul lavoro, con la presenza delle segreterie nazionali. In corso Vittorio Emanuele II ci sarà poi un comizio, proprio davanti al palazzo comunale.

“A seguito della mancata realizzazione, a oggi, del piano industriale Cevital, vogliamo denunciare che lo stabilimento si sta gradualmente spegnendo - hanno detto i sindacati - manifestiamo in difesa del Progetto Piombino che deve essere salvaguardato a prescindere così come configurato nell’accordo di programma del 2014, verso il quale i firmatari sono tenuti a rispettare tutti gli impegni presi. Sara’ solo l’inizio della mobilitazione che continuerà finché Piombino non avrà certezza del proprio futuro. Partecipiamo numerosi a salvaguardia dell’economia del nostro comprensorio che non può fare a meno dell’industria”.