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Figli e lavoro, aumentano le dimissioni

La tendenza riguarda soprattutto le donne. Maestrelli: "Indispensabile ampliare le misure volte a conciliare tempi di vita e tempi di lavoro"

Aumentano le dimissioni volontarie di lavoratrici e lavoratori in periodo protetto, ovvero nel periodo di congedo dopo essere diventate mamme o papà. Una tendenza osservata soprattutto tra le donne e nella quale la Toscana si attesta in linea con il trend nazionale. A giocare un ruolo determinante sarebbero le difficoltà a conciliare l’impegno professionale con la cura dei figli.

Il quadro emerge dalla relazione annuale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, in collaborazione con l’Inaap, elaborato sui dati del 2022 e presentato nei giorni scorsi a Prato.

Per quanto riguarda la Toscana, si legge in una nota della Regione, "Le convalide di dimissioni da parte dell’Inl sono aumentate del 26,3%, passando a 3.676 rispetto alle 2.910 nel 2021. Ben il 76,6% del totale hanno riguardato donne".

“La Toscana si pone in linea con il trend nazionale, che riflette radicati e profondi squilibri di genere e la persistenza della funzione di cura come prettamente femminile - ha osservato la consigliera di parità della Regione Toscana Maria Grazia Maestrelli, tra i relatori e relatrici dell’incontro - È indispensabile ampliare la gamma di misure tese ad aiutare le donne con figli a conciliare tempi di vita e tempi di lavoro, perché di fronte ai cambiamenti anche uno strumento fondamentale come l’asilo nido non è sufficiente”.

Per quanto riguarda invece l’aumento delle dimissioni volontarie tra i lavoratori padri “La motivazione – ha spiegato Maestrelli - è legata all’obiettivo di cambiare lavoro. E si ricollega ai vantaggi dal mantenimento della percezione della Naspi, anche nel caso in cui le dimissioni volontarie vengono presentate nel periodo di congedo di paternità”.