Cronaca

Il porporato nella villa disegnata da Leonardo

Il monsignore coinvolto nella truffa è ai domiciliari in un appartamento di Genova. In Italia risiedeva a Villa Vittoria, posta sotto sequestro

La truffa milionaria che ha portato all’arresto di monsignor Patrizio Benvenuti affonda le radici tra il Belgio e l’Alto Adige. Le sue diramazioni, però, hanno raggiunto anche la città di Piombino.

Sì, perché la Kepha Invest, la società nata in Belgio specializzata in investimenti immobiliari residenziali, ha una parallela onlus senza scopo di lucro e con finalità filantropiche con punti strategici a Roma, Toscana e Sicilia.

In Toscana, la Kepha Onlus mette mano sulla villa di Elisa Bonaparte Baciocchi, la sorella di Napoleone, a Piombino. Andando indietro nel tempo, la costruzione, nota con il nome di Villa Vittoria, fu dimora anche di Leonardo Da Vinci nel 1502 quando fu chiamato per progettare e costruire le mura della città. Questa villa ha ospitato anche amministratori delegati e direttori della Magona, penultimo proprietario Luigi Lucchini.

Dal 2009 Villa Vittoria è della Fondazione Kepha, la onlus riconducibile a Patrizio Benvenuti; per la precisione sede e dimora del monsignore. In questi anni è stata utilizzata per soggiorni prestigiosi, feste private o iniziative culturali; vi è stata inaugurata anche l'Accademia Vittoria che ospitò anche corsi del soprano Katia Ricciarelli. A febbraio del 2015 lo stesso Benvenuti dichiarava alle pagine de Il Tirreno di lavorare a un progetto per trovare soluzioni diverse dalla vendita affinché la villa restasse a far parte della memoria storica della città. Si era parlato anche di possibili percorsi con il ministero dei Beni culturali.

Villa Vittoria, prima che la guardia di finanza mettesse i sigilli all’antica struttura, era in vendita per un valore compreso tra i 5 e il 10 milioni di euro.