Politica

Agrivoltaico, anche il Pd chiede regole

“Disponibili a collaborare con produttori, sindacati e categorie, per costruire una regolamentazione dei parchi fotovoltaici e agrivoltaici”

La Federazione Pd Val di Cornia ha evidenziato la sua posizione a proposito dei progetti di agrivoltaico nell’ambito degli obiettivi nazionali di una progressiva decarbonizzazione.

“Il problema attuale però è nelle norme che regolano gli impianti e che potrebbe portare a
una proliferazione smisurata di parchi fotovoltaici anche su terreni agricoli, oggi utilizzati per le
colture tradizionali, come sembra possa accadere in Val di Cornia. - hanno spiegato in una nota - Assemblea Popolare di Suvereto ha giustamente espresso preoccupazione per quello che ha definito uno ‘sterminio dei campi in favore della speculazione economica sull’energia’. E’ una preoccupazione che condividiamo e su cui si sta concentrando anche la sindaca di Campiglia
Marittima Alberta Ticciati nel timore che un’opportunità economica si trasformi nel pericolo di perdere la ricchezza ambientale e produttiva che è propria di questo territorio. Noi aggiungiamo che sarebbe altrettanto sbagliato criminalizzare i proprietari dei terreni e i contadini che cercano altre fonti di sostegno economico in un momento durissimo per l’agricoltura”.

“E certo va riconosciuta una differenza tra i semplici impianti fotovoltaici a terra, di cui va
assolutamente ostacolata la diffusione sui terreni rurali, e in particolar modo su quelli destinati alla
produzione di colture di eccellenza per il territorio, e i parchi agrivoltaici che rappresentano un innovativo metodo di generazione di energia solare su terreni agricoli, pur mantenendo la sottostante produzione di alimenti o mangimi. L’agrivoltaico può rappresentare una forma di produzione di energia rinnovabile che va nella direzione giusta e che mitiga la crescente competizione per i terreni tra agricoltura e industria energetica. - hanno aggiunto - Questa complessità non può che essere affrontata con una specifica normativa regionale sulla protezione del paesaggio, come proposto da Aps, che trovi avvio dal principio di cautela nell’individuazione delle aree idonee per il fotovoltaico a terra nelle aree agricole, già introdotto dal gruppo consiliare regionale Pd nel Programma Regionale di Sviluppo”. 

Di fronte a questa situazione il Pd si è detto disponibile “a collaborare, di concerto con produttori, sindacati e categorie, per costruire una regolamentazione dei parchi fotovoltaici e agrivoltaici che dovrà affrontare la pianificazione, tramite una corretta localizzazione e limitazione di estensione, fino a normarne tutti quegli aspetti che possano determinare un’alterazione dell’ecosistema pre-esistente. Non tutti i tetti sono adatti all’espansione solare, così come non tutte le aree agricole sono adatte all’agrivoltaico, pertanto è necessario costruire, attraverso una normativa specifica, un mix di tutte le opzioni solari o comunque rinnovabili, compreso l’eolico”.

“La qualità del paesaggio agrario rappresenta una ricchezza per le aree rurali, per la loro attrattività e possibilità di valorizzazione, che non possiamo in alcun modo smarrire”, hanno concluso.