Politica

Riapre la discarica, "nulla cambia, anzi peggiora"

Così le liste civiche Officina San Vincenzo, Assemblea Popolare Suvereto e Gruppo 2019 Campiglia Marittima hanno commentato l'inizio di Rinascenza

"La Regione Toscana ha rilasciato alla società Rinascenza Toscana l’autorizzazione per la discarica di Ischia di Crociano a Piombino. Ciò significa che al termine ormai prossimo degli interventi di approntamento del sito, si avvieranno i conferimenti e arriveranno nuovi rifiuti dall’esterno. In pratica si tratta di un Decreto dirigenziale del 22 dicembre scorso che voltura a Rinascenza Toscana srl le autorizzazioni già in possesso di Rimateria spa. Decreto che è stato trasmesso al Comune di Piombino, all’Arpat, all’Asl Toscana nord ovest e al curatore fallimentare di Rimateria. Dunque tutti sanno, ma nessuno parla".

Così hanno commentato le liste civiche della Val di Cornia Officina San Vincenzo, Assemblea popolare Suvereto e Gruppo 2019 Campiglia Marittima il prossimo avvio dei conferimenti in discarica. 

"E’ un preoccupante silenzio. Forse - hanno proseguito - non si vuole far sapere che Rinascenza, società completamente privata, ha ora titolo a fare ciò che avrebbe potuto fare Rimateria, società mista pubblico/privato. La prima domanda è: perché è stata fatta fallire Rimateria (società pubblica/privata) se la società subentrante Rinascenza (solo privata) potrà fare le stesse attività che poteva fare Rimateria? La seconda domanda è: quali agganci politici ha Rinascenza Toscana per poter fare ciò che non era consentito a Rimateria? Se i progetti già autorizzati a Rimateria non erano più graditi al socio pubblico non lo potranno essere neppure ora che tutto è in mano ai privati, o no? Dobbiamo dunque registrare che si è cambiato tutto per non cambiare niente: Rinascenza potrà fare ciò che poteva fare Rimateria, salvo novità peggiorative dovute ad impianti aggiuntivi di cui si parla da tempo. Dunque, nulla cambia, forse peggiora: a Piombino arriveranno tonnellate di rifiuti speciali da fuori, mentre quelli giacenti nel Sin resteranno dove sono. Questo è il rischio che si profila in un orizzonte non più remoto ma vicinissimo. Dopo il rigassificatore un altro duro colpo al territorio, stavolta nel silenzio delle istituzioni e dei soggetti locali".

"Noi intendiamo porre la questione e riaprire la vertenza ambientale legata alla salute e all’economia del territorio, chiedendo alle forze politiche e sociali e alle istituzioni pubbliche della Val di Cornia di riprendere la voce e la mobilitazione su tale importante questione", hanno concluso.