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Elezioni lunedì 22 aprile 2019 ore 14:49

Battute e offese sui social, è bagarre politica

Foto di repertorio

Tantissimi i messaggi di solidarietà nei confronti di Alberta Ticciati, ma come sottolinea Ferrari "la solidarietà non può essere a intermittenza"



CAMPIGLIA MARITTIMA — Una battuta infelice rivolta alla candidata a sindaco di Campiglia Marittima Alberta Ticciati è diventato un vero e proprio caso che ha smosso l'opinione pubblica di tutta la Val di Cornia.

"C’è chi a Pasqua si diverte a fare battute sul mio problema alla vista che si evince dal manifesto elettorale. - ha scritto sui social Alberta Ticciati - Un problema che deriva da un grave incidente con il quale ho rischiato ad 11 anni di morire. Sono stata sottoposta nei mesi e negli anni successivi a numerosi interventi che mi hanno consentito di fare una vita (quasi) normale anche se non ho mai più recuperato la vista. La bassezza delle vostre battute si commenta da sola, ancor di più quella di chi ha messo like, cuori e sorrisoni. E’ grazie alle persone come voi che esistono le discriminazioni e persone che si vergognano di se stesse. Non io. Io vado a testa alta, voi siete quelli che dovreste vergognarvi. Auguri e che la vita vi regali soltanto gioie, perché evidentemente il dolore e la sofferenza non sapete che cosa siano se vi permettete di ironizzare su cose così intime e personali, pensando peraltro di giovare alla campagna elettorale di qualcuno. Io sono orgogliosamente diversa da voi".

Subito sono susseguiti messaggi di solidarietà e vicinanza alla giovane candidata, ma soprattutto di condanna nei confronti di chi sui social ha condiviso questa triste battuta. Oltre a quella che vede coinvolta la Ticciati ne seguono una ciascuno, anche se meno pungenti, per gli altri due candidati a sindaco di Campiglia Marittima Nicola Bertini e Giovanni Marconi. E anche loro hanno prontamente condannato l'accaduto. "Pur rimanendo avversari politici, ci dissociamo da una satira nei confronti della candidata a sindaco Alberta Ticciati che oseremmo dire demenziale", ha commentato sui social Marconi. "Incredibile dover assistere a simili spettacoli. - ha invece scritto Bertini - Credendo di essere divertente e di fare satira, un cittadino ha creduto bene di sfottere i tre candidati sindaco del Comune di Campiglia. Nel mio caso la battuta è fiacca e inutile ma va bene, l'attacco che ha invece subito la candidata Alberta Ticciati è di raro squallore. L'inciviltà del confronto politico espressa oggi non mi appartiene e mi ripugna. Continuerò ad attaccare Alberta sui temi amministrativi senza sconto alcuno come dimostrato proprio ieri sul caso Rimateria, ma troverà in me il primo e più attivo sostenitore nel respingere simili barbarie".

L'accaduto è rimbalzato sui social di bacheca in bacheca. Non è mancata la solidarietà espressa, attraverso la sua pagina Facebook, di Anna Tempestini, candidata di centrosinistra a Piombino. "La mia solidarietà ad Alberta Ticciati, vittima quest'oggi di offese meschine e infami. Questa è la politica dei furbetti, di quelli che senza alcun argomento prendono di mira il candidato di turno e si sentono nel pieno diritto di poter dire e scrivere ciò che passa per la testa. - si legge - Perché si pensa che chi ha responsabilità pubblica sia necessariamente da mettere alla gogna, specie se donna, perché qualcosa avrà fatto, perché qualcosa probabilmente farà, perché tanto quelli sono tutti corrotti e allora giù con accuse e offese di ogni genere. Alberta è una ragazza forte che sono certa non si piegherà per le discriminazioni di qualcuno, ma la sua forza, la sua integrità non vi assolve dal non farvi sentire responsabili del clima fetido e pesante che si va respirando anche nelle nostre realtà. Questa non è la campagna elettorale che noi vogliamo e questa non è la politica che la Val di Cornia merita".

Ad associarsi "incondizionatamente" ai messaggi di solidarietà anche il candidato Francesco Ferrari. "Tuttavia, - ha aggiunto - la solidarietà non può essere a luce intermittente; quella che ha espresso la candidata Tempestini, invece, lo è: non abbiamo infatti mai letto una benché minima presa di posizione contro gli attacchi personali mossi al dottor Mario Atzeni, resosi responsabile solo di aver evidenziato un suo timore personale per la questione salute a Piombino, timore peraltro confermato da dati scientifici. Non abbiamo letto alcuna solidarietà nei confronti di Giuliano Parodi o di Carla Bezzini o di Riccardo Gelichi, pesantemente attaccati sotto il profilo personale, non politico; nessuna ritrattazione da parte di chi ha illegittimamente, pubblicato su Facebook un sms inviatogli da Parodi e che altro non era che una sorta di buona fortuna, facendolo invece goffamente passare come commistione con il potere. Nessuna presa di distanza da chi, oggi candidato nelle liste di chi ha sempre governato questa città, incita alla violenza, offende, minaccia. Nessuna parola per chi riconduce la coalizione di Ferrari al fascismo, auspicando che i suoi appartenenti siano presto messi a testa in giù. Crediamo che non siano questi i valori democratici che il nostro Paese si accinge a ricordare il prossimo 25 Aprile, festa nazionale di tutti e non di alcuni. Siamo convinti che questo clima di odio non aiuti Piombino ad uscire dalla crisi economica e sociale ed è per questo che noi non cadremo nel tranello".

La questione non si è spenta facilmente. La nuova miccia è stata il post su Facebook scritto dalla ex deputata Silvia Velo in difesa di Alberta Ticciati. Parole dure e forti scagliate contro il Gruppo 2019 che nulla aveva a che vedere con le offese alla Ticciati (qui sotto il botta e risposta tra Silvia Velo e il Gruppo 2019). Nelle ultime ore con un altro post affidato ai social Velo ha chiesto scusa per quanto scritto di getto. 

Intanto le battute scritte sui tre candidati a sindaco di Campiglia sembrerebbero essere rimosse dalla bacheca Facebook dell'autore.

Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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