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Politica domenica 29 ottobre 2023 ore 07:55

Commissione Rimateria, "invieremo atti in Procura"

I consiglieri Pasquinelli e Callaioli

Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista hanno illustrato in un giudizio congiunto tutti i dubbi sommati nella storia della discarica



PIOMBINO — I consiglieri Daniele Pasquinelli (M5s) e Fabrizio Callaioli (Rifondazione Comunista), all'indomani del consiglio monotematica dedicato ai risultati del lavoro della Commissione d’inchiesta di controllo e garanzia sulla situazione economica, finanziaria e gestionale pregressa di Asiu - Tap - Rimateria, hanno voluto fare il punto cercando di mettere in evidenza alcuni passaggi di una storia lunga più di 20 anni.

"Il profitto e il pubblico interesse in materia ambientale confliggono. - i due consiglieri ne sono convinti - Non ci compete la ricerca di eventuali fattispecie criminose, ma invieremo la relazione della commissione d'inchiesta e le nostre conclusioni alla Procura di Livorno". Ma non finisce qui, perché M5s e Prc hanno annunciato una azione politica per informare la cittadinanza sperando "che non si commettano più questi errori".

Nel corso della conferenza, di cui alleghiamo qui sotto il video integrale alla diretta, Pasquinelli e Callaioli hanno ripercorso gli anni e le tappe della vicenda Asiu, Tap e Rimateria, fino al recente fallimento.

"Risulta ovvio che i fattori che ne hanno determinato la crisi economico-finanziaria sono molteplici e stratificati nel tempo. - si legge nel documento congiunto di M5s e Prc - Alcuni di questi fattori di criticità sono direttamente riscontrabili dall'analisi dei bilanci Asiu-Tap; tuttavia, non sono altrettanto evidenti le scelte politiche e di programmazione che ne sono state causa. Altri fattori sono invece imputabili ad operazioni puramente tecnico amministrative emerse durante le numerose audizioni effettuate dalla commissione. Si badi bene però, che, in questo caso, effettuare un'analisi di dettaglio si è dimostrata un’attività incompleta o comunque estremamente impegnativa. Per quanto all’incompletezza, la causa è da ricercare nelle limitate capacità di accesso agli atti da parte della commissione, essenzialmente riconducibili alla procedura fallimentare nel frattempo intercorsa".

"Il primo fattore di criticità è sicuramente la mancata capacità di programmazione degli investimenti", hanno evidenziato riferendosi alla Tap e alla piattaforma Conglomix. "Quanto le amministrazioni siano state consapevoli rispetto allo sviluppo ed alla sostenibilità dell'investimento è difficile da argomentare, - si legge nel documento - ma è inappellabile il fatto che ogni scelta di programmazione sia stata fatta in seno all'assemblea dei soci (comuni della Val di Cornia) e votata a maggioranza dai relativi Consigli Comunali, come pure la scelta degli amministratori Asiu, che si sono susseguiti negli anni, è stata competenza esclusiva delle amministrazioni socie".

"Un altro tassello, di natura puramente politica, che è stato altamente impattante sui risultati economici di Asiu, è stato il mantenimento delle tariffe sotto i livelli minimi di sostenibilità", si legge nel documento redatto da M5s e Prc. Posizione che ha portato Asiu a ricorrere al conferimento di rifiuti speciali per raggiungere il pareggio di bilancio con un veloce esaurimento degli spazi di coltivazione della discarica.

Sotto la lente anche il passaggio in Ato Sud dei comuni soci Asiu, avvenuto nel 2016, e che "ha definitivamente chiuso ogni possibilità di risanamento dei conti di Asiu e di adeguamento alle prescrizioni Aia della discarica di Ischia di Crociano, in quanto il ramo produttivo dell'azienda (spazzamento e raccolta), che si sosteneva attraverso la tariffa, fu affittata a Sei Toscana, lasciando in carico ad Asiu i debiti ed una discarica praticamente esaurita da adeguare alle prescrizioni Aia e senza i fondi necessari per la gestione post mortem, fondi contabilmente accantonati ma di fatto utilizzati per consentire la gestione ordinaria dell'azienda. Da qui nacque l'esigenza di ideare un nuovo piano industriale che prevedeva nuovi spazi da coltivare per 2.500.000 metri cubi complessivi e la confluenza di Asiu in una nuova società (RiMateria) con l'apporto di nuovo capitale sociale in seguito alla cessione a privati di due pacchetti azionari da 30% cadauno. Anche in quest'ultima fase la politica dei governi locali è stata regista di ogni passaggio, sia attraverso la programmazione regionale in materia, che ha previsto la nascita dei grandi Ato, sia attraverso la scelta delle amministrazioni locali di entrare in Ato Sud ed accettare un contratto capestro con tutte le conseguenze per il territorio piombinese".

Rimateria è fallita e oggi la società privata Rinascenza sta lavorando negli spazi della discarica.

Oltre a contestare le scelte delle passate amministrazioni, M5s e Prc contestano anche la linea intrapresa da quella attuale.

"Al netto di tutto quanto esposto, si può ritenere che anche il fallimento di Rimateria sia frutto di scelte censurabili di varie amministrazioni e parti politiche. - si conclude nel documento - Tra le varie e diverse responsabilità vi sono quelle delle vecchie amministrazioni, ma sicuramente anche della presente, le cui azioni hanno condotto all’attuale situazione, che vede la discarica in mano ad un soggetto privato, il quale propone un piano industriale ancor più impattante di quello a suo tempo concepito dalla dirigenza di Rimateria e osteggiato da gran parte della città". 

I gruppi consiliari del Movimento 5 Stelle e del Partito della Rifondazione Comunista restano dell’opinione che "soltanto una ripubblicizzazione della società di gestione della discarica avrebbe permesso un adeguato controllo ambientale e una riconversione della discarica nella direzione dell’antico progetto del ciclo di conversione degli inerti in materiali da riuso".


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