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Lavoro venerdì 27 ottobre 2017 ore 13:57

"Queste iniziative solo fumo negli occhi"

Fim e Uilm lo dicono senza giri di parole per criticare le due azioni dimostrative promosse da Fiom: "Prima il binario morto ora la portineria chiusa"



PIOMBINO — Altro che auspicio di unità, ogni giorno che passa la maretta che c'è tra le organizzazioni sindacali non sembra placarsi. Anzi, dopo l'ennesimo atto dimostrativo promosso da Fiom davanti la portineria Aferpi al quale hanno aderito Uglmet e Camping Cig, monta la tensione e la divisione tra le sigle.

Per Fim e Uilm a questo punto della questione Aferpi e a pochissimi giorni dalla convocazione al Ministero dello Sviluppo economico azioni dimostrative non servono.

Il riferimento va alla prima "con l'occupazione del binario morto, in cui tutti sapevano che non erano previste spedizioni nella giornata, e quella di stamani con il blocco di una portineria da cui, con gli impianti fermi, non sarebbe entrato nessun lavoratore", hanno fatto notare Fim e Uilm.

"Ci siamo già espressi sul fatto che noi non avalliamo iniziative per l'interesse di pochi ma che prendono in giro molti. - hanno aggiunto in una nota - Sul resto vogliamo dire al coordinatore Fiom (Mirco Rota, ndr) che proceda pure con i suoi programmi e la sua agenda, noi di Fim e Uilm andremo avanti con i nostri nazionali. Ma in questa situazione così delicata, le persone che rappresentiamo, di certo non sono interessate alle polemiche tra sindacati, piuttosto vogliono risposte. Fim e Uilm hanno il loro percorso preciso, condiviso sempre con i lavoratori e portato avanti con forza e determinazione, che passa in modo indiscutibile dalla messa in sicurezza del reddito di tutti e la ripartenza della produzione di acciaio. Un percorso portato avanti in modo unitario fino all'ultima iniziativa del Phalesia nei giorni scorsi" (leggi gli articoli correlati).

E il 30 Ottobre al ministro Carlo Calenda questo chiederanno. Su quello che accadrà dopo il 31 Ottobre già da oggi Fim e Uilm chiedono il coinvolgimento delle Rsu Aferpi e Piombino Logistics.

"Fim e Uilm non si accontenteranno solo di un Adieu Rebrab ma, come abbiamo sempre sostenuto, il Governo dovrà farsi garante del proseguo dell'attività produttiva , dello stesso ammortizzatore sociale in corso e la garanzia che Piombino torni a colare acciaio", hanno concluso.


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