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Attualità sabato 26 gennaio 2019 ore 10:08

"Perché non aspettare la decisione del giudice?"

Se lo domanda il Comitato Salute Pubblica che in una nota al veleno snocciola date e mosse contro i progetti per la discarica Rimateria



PIOMBINO — "Sui social è apparsa la notizia che il 30 gennaio si procederà alla vendita del 30% delle azioni di Rimateria alla Navarra", infuria il Comitato Salute Pubblica che aveva chiesto e ottenuto, per mezzo di un ordine del giorno approvato in Consiglio comunale, lo stop alla cessione per 60 giorni per permettere di presentare ricorso al Tribunale di Livorno sull'esito del referendum.

"Anche se è chiaro ormai da tempo che c’è chi è disposto a tutto pur di portare a casa questo risultato, non credevamo possibile che la spa Rimateria (la cui maggioranza delle azioni è ancora posseduta dal Comune di Piombino) potesse ignorare nella sostanza il pronunciamento del 29 novembre scorso del Consiglio Comunale di Piombino, che approvò una sospensione di 60 giorni per la vendita delle azioni in modo da permettere al Comitato promotore del referendum di fare ricorso contro la sua bocciatura".

"C’è già stata il 24 gennaio l’udienza innanzi al giudice dott. Cardi del Tribunale di Livorno: - hanno aggiunto - l’avvocato Grassi, che rappresenta il Comune di Piombino, non è stato in grado di produrre i documenti richiesti (lo Statuto di Asiu e in particolare le norme che regolano la nomina dei legali rappresentanti della stessa municipalizzata), motivo per cui il giudice gli ha concesso un giorno di tempo per depositarli. Il dibattimento è già concluso e il giudice si pronuncerà nel giro di quattro o cinque giorni, trattandosi appunto di un procedimento di urgenza ex art. 700".

Il Comitato a questo punto si è domandato come mai il Comune si affretta a vendere, tentando di farlo prima del pronunciamento del giudice e senza rispettare la sospensiva di 60 giorni che a conti fatti dal provvedimento notificato in data 7 dicembre 2018 terminerebbe il 5 febbraio 2019.

"Vendere prima del pronunciamento del giudice e senza rispettare il termine della sospensiva concessa dal Consiglio comunale significherebbe davvero calpestare ogni diritto democratico, mortificando e disattendendo le deliberazioni del Consiglio comunale e mostrando di non tenere in nessuna considerazione tutti quei cittadini che proprio sulla base della sospensiva deliberata, autotassandosi, hanno ritenuto opportuno fare ricorso contro la bocciatura del referendum relativo alla vendita delle quote di Rimateria ai privati. O dobbiamo pensare che la volontà del socio di maggioranza, che dovrebbe rappresentare gli interessi pubblici, già ora non conta assolutamente nulla per la spa Rimateria?".

Sulla scelta di non ricorrere per la decisione sul referendum sull'ampliamento della discarica, il Comitato, rispondendo al sindaco Massimo Giuliani che in questa scelta ha voluto leggere un principio di apertura (ne parliamo in questo articolo, ndr), ha fatto sapere che attendono che la Regione decida se dare o meno la Valutazione di impatto ambientale, "cosa da non dare per scontato a nostro avviso" per procedere poi all'impugnazione della stessa nelle sedi opportune.


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