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Lavoro martedì 04 maggio 2021 ore 08:31

"Il tempo per le acciaierie sta per finire"

Le acciaierie di Piombino

L'Unione sindacale di base ha sottolineato la centralità dello stabilimento per la produzione di rotaie e iniziato il countdown verso Gennaio 2022



PIOMBINO — "Leggiamo sulla stampa nazionale che il Governo ha stanziato, nel Recovery Plan, 10 miliardi per l'infrastruttura ferroviaria ad alta velocità nel nostro paese. Ci domandiamo quindi: chi produrrà le rotaie per l'alta velocità? Vorremmo ricordare al Governo e al Ministro dello sviluppo economico Giorgetti, che le acciaierie piombinesi sono l'unico stabilimento italiano che ha prodotto e può produrre queste rotaie ma i nostri impianti sono fermi e tenuti in ostaggio da una multinazionale Indiana che non vuole investire un euro. Neanche un centesimo per la manutenzione, per nuovi impianti tecnologicamente avanzati e per le bonifiche e l'impatto ambientale".

Parole dell'Unione sindacale di base a Piombino che in una nota ha sottolineato l'importanza dello stabilimento siderurgico piombinese per la produzione di rotaie. 

"Il nostro paese farà produrre queste rotaie da qualche multinazionale all'estero? Sono questi gli investimenti per la ripartenza? - hanno domandato - Se così sarà ci ritroveremo di fronte ad una pesante sconfitta per il sistema produttivo Italiano mettendo la parola fine, in maniera definitiva, all'ennesima nostra eccellenza che ha reso famosa l'Italia, Piombino e i suoi operai nel mondo. La maggior parte delle rotaie presenti sui tratti ferroviari italiani, infatti, sono state prodotte a Piombino". 

"Come mai tutto questo silenzio dal Governo e dal Ministro sulla vertenza Piombinese? - hanno proseguito - Ricordiamo al Governo alla Regione e al Comune che la cassa integrazione scadrà il primo Gennaio 2022 e se non sarà presa una decisione tempestiva tutti i lavoratori e le loro famiglie rimarranno senza uno stipendio e si ritroveranno in mezzo alla strada in un territorio che ha già subito una pensate crisi occupazionale. Tutti gli esponenti politici hanno speso le solite parole sul primo Maggio e sulla festa dei lavoratori, ma la realtà italiana e di Piombino sono altro. Rimane solo la delusione provocata proprio da una politica che sta danneggiando i lavoratori togliendolo loro i diritti e cancellando la storia di un intero territorio". 


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